E' da due anni, dal 3 luglio del 2013, che in Senato si discute il provvedimento che dovrebbe regolamentare le unioni di fatto tra persone dello stesso sesso. E' allora, infatti, che è iniziato l'esame del testo in commissione Giustizia fino a quando, dopo vari stop and go e un ciclo di audizioni la relatrice, Monica Cirinnà, unendo le proposte di legge in campo ha messo a punto un testo unificato che è stato depositato il 17 marzo scorso e adottato il 26 marzo.
Il 7 maggio scorso è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti e sono ben quattromila quelli depositati di cui un migliaio devono ancora essere messi in votazione. La relatrice Cirinnà auspica l'approdo in Aula entro luglio. Il 21 luglio scorso la Corte di Strasburgo ha condannato l'Italia perchè non ha ancora riconosciuto le unioni civili. Il premier Matteo Renzi si è impegnato per un ok al provvedimento entro l'anno.
Il testo Cirinnà prevede l'istituzione delle UNIONI CIVILI tra persone dello stesso sesso, che avvengono mediante dichiarazione di fronte a un ufficiale di stato civile e sono inserite in un registro delle unioni civili.
Nel testo vengono anche regolamentati i CONVIVENTI DI FATTO, sia dello stesso sesso (ma che non abbiano contatto una unione civile) che non, ovvero le persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi e reciproca assistenza morale e materiale. Per i conviventi gli stessi diritti dei coniugi a partire dall'assistenza in ospedale fino agli alimenti in caso di cessazione della convivenza.
Il provvedimento NON E' ANCORA NEL CALENDARIO DELL'AULA di luglio ed Ncd ha chiesto che ci sia un parere del Mef.
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