"Sono felice e giuro che in carcere non ci tornerò più". Sono le prime parole dette da Fabrizio Corona, che è uscito dal carcere di Opera ed è stato affidato in prova temporaneamente alla comunità di Don Antonio Mazzi. Per motivi di salute a Corona è stata sospesa l'esecuzione della pena. Il re dei paparazzi aveva detto di soffrire di ''attacchi d'ansia''. "Pronto, avvocato. Si rende conto che ora posso telefonarle?". Sono state queste le prime parole pronunciate da Corona che, uscendo dal carcere milanese di Opera, ha telefonato subito al suo legale, l'avvocato Ivano Chiesa.
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Questo il primo messaggio di Corona su Twitter:
E questo è il post su Facebook:
Questo il primo selfie
Il suo legale ha chiarito che tra qualche mese l'affidamento in prova ai servizi sociali dovrà essere valutato da un collegio di giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano, i quali dovranno decidere se confermarlo o meno e portarlo da "interinale" a "permanente".
L'ex paparazzo ha riportato una serie di condanne definitive per un totale di 14 anni di reclusione, poi ridotti a oltre 9 anni, di cui oltre 6 anni ancora da scontare. La difesa contesta soprattutto i 5 anni per il cosiddetto foto-ricatto all'ex attaccante juventino David Trezeguet. Una pena inflitta per il reato di estorsione aggravata che non consente di chiedere, al momento, una misura alternativa alla detenzione, come l'affidamento in prova ai servizi sociali o i domiciliari.
A dicembre scorso, anche attraverso l'avvocato e parlamentare Ignazio La Russa, era stata presentata una domanda di grazia parziale a Giorgio Napolitano per chiedere la cancellazione dei due anni e mezzo che Corona deve ancora scontare per il caso Trezeguet.
"Sto male, ho seri problemi psicologici e vi chiedo di darmi un'opportunita'", aveva chiesto l'ex 're dei paparazzi'. I suoi legali, gli avvocati Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra, "ora e' un uomo molto provato con problemi seri dal punto di visto psicologico e psichiatrico e che in carcere sta soffrendo di stati d'ansia, psicosi, depressione e attacchi di panico". Per questo nelle scorse settimane i difensori presentarono ai giudici della Sorveglianza di Milano (presidente Marina Corti, relatore Beatrice Crosti) un'istanza di detenzione domiciliare. Aveva chiesto, in sostanza, che l'ex agente fotografico potesse uscire dal carcere e proseguire il regime detentivo in una comunita' e, in particolare, nella fondazione Exodus di Don Mazzi, dove lavora anche un suo vecchio amico dello star system, Lele Mora. L'istanza della difesa era basata su una consulenza psichiatrica nella quale Corona viene descritto come un uomo dalla personalita' "narcisistica" e "borderline". Un tipo di personalita' che all'interno del carcere gli sta causando, secondo la relazione, gravi stati depressivi e psicosi.
Un elemento sottolineato anche dalla madre di Corona: "Anche se mio figlio ha sbagliato in passato - aveva detto la donna - il cumulo di condanne e' eccessivo e va tutelata la sua salute".
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