Politica

Ue frena sul taglio tasse annunciato da Renzi, ma battaglia vera si aprirà in Parlamento a settembre

Premier: Risorse per 50 mld? Piano a studio da 6 mesi

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Redazione Ansa

La battaglia vera si aprirà in Parlamento a settembre. Ma la minoranza Pd sale fin d'ora sugli scudi perché troppo alto, sostengono, si fa ogni giorno di più l'allarme per un taglio delle tasse che rischia di premiare i "paperoni", per l'arrivo di voti verdiniani a scavalcare il dissenso interno al Pd e puntellare le riforme e, sullo sfondo, per il progetto di partito della nazione. Tutte accuse, replicano i renziani, che servono solo a marcare il territorio, in una logica di corrente: Matteo Renzi, sottolineano, ha chiarito di voler sempre tenere aperto il dialogo e avere a cuore l'unità del Pd, mentre prosegue su una strada di riforme che i dati economici mostrano essere quella "giusta". Ma la tensione con la sinistra del partito si fa ogni giorno più alta.

"A qualche scemo che dice che siamo il partito delle tasse, vorrei dire che quando l' Ulivo era al governo abbiamo ridotto di un punto la pressione fiscale", dice senza mezzi termini Massimo D'Alema.

Il taglio delle tasse immaginato da Matteo Renzi è ancora tutto da fare ma, in attesa di capire come il governo passerà dalle parole ai fatti, sono in molti a mettere già i paletti per evitare che la riduzione della pressione fiscale si riveli in qualche modo un danno a proprio carico. I primi sono ancora una volta i Comuni, perché se è vero, come sottolineato dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che per essere credibili e sostenibili i tagli fiscali devono essere coperti con tagli alla spesa, le amministrazioni locali non vorrebbero farne ancora una volta le spese.

"E' un patto con gli italiani. Abbiamo sempre detto che finalmente dopo tanti anni di immobilismo si può. Abbiamo iniziato con gli 80 euro, l'Irap. Se le riforme andranno avanti e credo che lo faranno, nel 2016 via tutte le tasse sulla prima casa, nel 2017 via una buona parte dell'Ires, nel 2018 scaglioni Irpef", ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi alcuni giorni fa.

Un piano confermato e difeso di nuovo dal premier e che dovrebbe partire l'anno prossimo con l'eliminazione del prelievo sulla prima casa, sul quale però Bruxelles frena, perché, secondo il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, la priorità va data alla riduzione delle tasse sul lavoro, che spinge la crescita, a differenza di minori imposte sugli immobili.

Dove si troveranno i 50 miliardi di tagli alle tasse per i prossimi 5 anni? Renzi assicura che le risorse ci saranno: "abbiamo già iniziato. La possibilità di farcela è evidente. E' un piano - spiega in un'intervista al Tg2 - che stiamo studiando da almeno sei mesi". "I numeri per portare a casa questo risultato - ha aggiunto il premier - , continuando ad abbassare il debito perchè altrimenti i nostri figli dovranno continuare a pagare le nostre colpe e non è giusto, ci sono a condizione che il Parlamento continui a lavorare con intensità". 

"Dobbiamo essere decisi in Ue, ma anche capaci di sbloccare le opere pubbliche in Italia", aggiunge Renzi puntando il dito sulle "notizie che leggiamo su giudici che bloccano aziende o appalti".

"2014. Primo atto del governo: 80 euro al mese a dieci milioni di italiani. 2015. Eliminazione della componente Costo del lavoro da Irap. 2016. Via IMU e Tasi sulla prima casa. 2017. Giù Ires. 2018. Irpef e pensioni minime. Questo è il nostro percorso: 50 miliardi di euro di riduzione tasse in cinque anni". Lo scrive su Facebook Matteo Renzi. "Uno shock fiscale che rottama l'idea del Pd come partito delle tasse. E che vuole restituire fiducia agli italiani e competitività all'Italia", sottolinea.

La riduzione delle tasse, ribadisce il premier Matteo Renzi, verrà fatta "sempre mantenendo il rispetto dei parametri di Maastricht e del 3%, per una questione di serietà con i mercati e con l'Europa". "Lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo, lo faremo assieme a chi vuole bene all'Italia, con buona pace dei gufi e dei disfattisti", conclude.

'Dal 2016 via la tassa sulla prima casa' - Interventi a tutto tondo nel giro dei prossimi tre anni, dal fisco alle pensioni. Tagli delle tasse per 45 miliardi per una riduzione fiscale in cinque anni: un intervento senza precedenti nella storia repubblicana. Sono alcuni dei punti del premier Renzi all'assemblea del Pd a Milano, ad Expo. Annunci che hanno fatto insorgere l'opposizione, scettica. "Se faremo le riforme nel 2016 elimineremo noi, perché gli altri hanno fatto la finta, la tassa sulla prima casa, l'Imu agricola e sugli imbullonati. Nel 2017 ci sarà un intervento Ires e Irap e nel 2018 interventi sugli scaglioni Irpef e sulle pensioni". Lo ha annunciato Matteo Renzi all'assemblea del Pd all'Expo, anticipando una "rivoluzione copernicana" per la riduzione delle tasse.

 

"Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale. Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumentare il debito". (SCHEDA: TAGLI ANNUNCIATI PER 45 MLD IN 3 ANNI)

"Dal 2016 l'Italia continuerà a rispettare" i parametri europei - ha aggiunto - "niente colpi a sorpresa. Il problema che riguarda l'Italia e va tenuto sotto controllo è il debito. Rispetteremo i parametri nei prossimi tre anni perché non vogliamo che la curva del debito continui a crescere". (SCHEDA: QUANTO PESA IL FISCO SUGLI ITALIANI)

"Il Pd non è più il partito delle tasse, non lo so se lo è mai stato ma nella percezione pubblica sì - ha detto il premier - La destra sembrava partito di innovazione e investimenti sul futuro mentre noi facevamo attenzione ai conti. Ora nel Pd non ci sarà nessun cambiamento genetico sui valori, sulla cultura politica, sugli ideali, ma sulle tasse sì. Saremo i primi che le riducono davvero e perciò saremo considerati credibili" (SCHEDA: 10 ANNI DI TORMENTONE PRIMA CASA)

Renzi ha poi dettato i tempi delle riforme. "La riforma della Pubblica amministrazione entro il 7 agosto avrà la lettura definitiva in Senato. Nel mese settembre dobbiamo chiudere al Senato la riforma costituzionale, prima della legge di stabilità". Sulle unioni civili "la discussione può essere fatta insieme al gruppo della Camera in modo che alla Camera la lettura sia confermativa e si possa definitivamente approvare entro l'anno la legge sulle unioni civili. Abbiamo 20 miliardi di euro per investimenti nelle infrastrutture che non stiamo spendendo: da qui al 31 dicembre 2016 andranno spesi fino all'ultimo centesimo". "Venerdì 24 a Palazzo Chigi gli operai di Whirlpool entreranno a firmare l'accordo che salverà quella azienda"

Renzi ha quindi difeso l'attività del governo. "La politica sembrava imbambolata e ferma, sembrava impossibile che riuscisse a mostrare il volto della decisione e invece in sette mesi abbiamo deciso perché la politica che non decide non fa il suo mestiere. Sette mesi fa eravamo preoccupati che le riforme potessero essere bloccate nella palude: non sono qui a dirvi che sono state sbloccate ma che grazie a quelle riforme l'economia si è rimessa in moto e adesso è il momento di fare il salto di qualità e siamo in grado di farlo", ha detto il premier sottolineando che "Ciò che abbiamo fatto con nostri deputati e senatori in un arco di tempo abbastanza limitato è particolarmente degno di onore e orgoglio perché ha consentito al Paese di ripartire. Lo dimostrano i numeri crudi di questi giorni e delle ultime ore sono spesso oscurati dalla grancassa del disfattismo cosmico".

 

"Discutiamo di tutto ma restiamo umani di fronte a un dolore che ha diritto alla dignità. Se una bambina muore non permettiamo che per un punto nei sondaggi si rinunci a essere persone umane. Qualcuno dice 'Salvini è per sempre', come fosse un diamante (e come noto sui diamanti ha qualche expertise la Lega). Ma guardiamo il guardaroba di Salvini. Noi siamo tenacemente e convintamente siamo dalla parte dell'Italia sempre. Non accettiamo che qualcuno sfoderi una maglia che dice che la Padania non è Italia", ha detto mostrando una foto di Salvini. "E' per questo che non possiamo avere paura di Salvini." (LA REPLICA DI SALVINI)

 

Infine il premier ha annunciato un'iniziativa contro il terrorismo. "Nelle prossime ore a nome del Pd rivolgerò un appello alle altre forze politiche per un tavolo di lavoro congiunto contro il terrorismo internazionale, perché si possa avere condivisione anziché usare le questioni di sicurezza nazionale per litigare nella politica interna".

 

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