"Questa legge di stabilità, che considero incompatibile con il programma con il quale siamo stati eletti, senza correzioni non la voto. Ed è ovvio che il voto contrario alla legge di stabilità comporta conseguenze politiche che sono disposto ad affrontare".
"In tanti colleghi c'è la legittima preoccupazione di evitare una spaccatura", spiega D'Attorre, secondo il quale "il problema è che questo senso di responsabilità dovrebbe innanzitutto averlo il segretario premier che ci ha messo di fronte a questa legge di stabilità senza che abbiamo avuto neppure una riunione di partito e che di fronte ai rilievi che sono stati sollevati risponde con battute irridenti".