Politica

Berlusconi: io percepito come politico, per palazzo Chigi un altro

Se candidato non fossi io molti dei nostri torneranno a votare

Redazione Ansa

"Se il candidato alla presidenza del Consiglio non fossi io che molti percepiscono ormai come un politico professionista, ma una persona che ha saputo conquistarsi la fiducia di un pubblico vasto con la sua attività fuori della politica, molti tornerebbero a votare". Lo afferma Silvio Berlusconi in un'anticipazione del libro di Vespa.

"Se il governo avesse 18 componenti, 12 potrebbero essere espressi dalla società civile e 6 dai partiti della coalizione di centrodestra". Così Silvio Berlusconi nel libro 'Donne d'Italia' di Bruno Vespa. Il Cavaliere spera che nella Fondazione Einaudi, possano convergere "le eccellenze dei diversi campi e i rappresentanti di tutte le associazioni professionali", auspicando il coinvolgimento di "Draghi, Marchionne o gente di quel livello".

Berlusconi spiega che in un futuro governo affiderebbe l'Interno all'ex comandante dei Carabinieri Gallitelli, le Infrastrutture a Mauro Moretti, la Ricerca a Samantha Cristoforetti. Il presidente di Forza Italia, sempre nel libro di Vespa, sottolinea che sulla base di sondaggi e di focus group analizzati personalmente il 24-26 milioni di elettori in questo momento non andrebbero a votare. "A noi -aggiunge - basterebbe il venti per cento per superare di gran lunga la sinistra".

Flat tax al 22 per cento, esenzionew per i redditi fino a 12mila euro. Riduzione della pressione fiscale sotto il 40 per cento, via Irap e imposte di successione. Chiusura di Equitalia. Contante fino a 8000 euro. Moneta nazionale aggiuntiva all'euro il cui valore verrebbe determinato dal mercato. Sono alcune delle proposte raccolte in un programma di sei capitoli che Silvio Berlusconi, intervistato da Bruno Vespa per il suo nuovo libro 'Donne d'Italia', dice di aver concordato con Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

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