Dopo il clamore mondiale, l'indagine interna. Si cercano dentro Palazzo Chigi i responsabili della decisione di coprire le statue dei Musei Capitolini per non offendere la sensibilità dell'ospite Hassan Rohani.
Il presidente iraniano Rohani, che trascorre il suo ultimo giorno nella capitale, declassa la vicenda a "una questione giornalistica" e assicura che "non ci sono stati contatti a questo proposito". Poi aggiunge: "Gli italiani sono molto ospitali, cercano di fare di tutto per mettere a proprio agio gli ospiti, e li ringrazio". Matteo Renzi liquida il caso con una battuta: "Bersani, Verdini, poi ti sbagli e copri loro...".
Il giudizio del governo pare però unanime: anche il ministro Paolo Gentiloni definisce, come Franceschini, la scelta "incomprensibile". E aggiunge: "Certamente non è stata presa da noi. Mi auguro che le polemiche non coprano i risultati".
Cosa è successo, dunque? Chi si è preso la briga di coprire le statue con separé di cartone bianco per non offendere il presidente iraniano con la vista di nudi? In ambienti di governo raccontano che gli uffici del cerimoniale di Palazzo Chigi e del cerimoniale di Stato, che fa capo alla Farnesina, insieme ai responsabili dell'ufficio diplomatico hanno partecipato a diversi sopralluoghi con i delegati dell'ambasciata iraniana.
Gli ospiti, riferiscono fonti non ufficiali, avrebbero mostrato diverse perplessità sull'adeguatezza delle sale dei Musei capitolini: non solo i nudi delle statue, ma anche alcuni disegni degli affreschi della sala degli Orazi e dei Curiazi e gli attributi del cavallo della statua di Marco Aurelio, che troneggia nella sala dove si è svolta la conferenza stampa congiunta. Fin qui le fonti concordano, ma non esce allo scoperto chi ha assunto la decisione finale. Nel primo pomeriggio Palazzo Chigi fa sapere che il segretario generale Paolo Aquilanti ha avviato un'indagine interna "per poter accertare le responsabilità e fornire, con la massima sollecitudine, tutti i chiarimenti necessari". Ma negli ambienti governativi si fa su tutti un nome: Ilva Sapora, da oltre 15 anni a Palazzo Chigi e promossa da Enrico Letta alla guida dell'ufficio del cerimoniale. Sulla sua gestione era già emersa più di una perplessità negli ultimi mesi tra i renziani, tant'è che una fonte si spinge a osservare che "l'indagine interna non si limiterà a una semplice ramanzina ma finalmente" potrebbe portare a provvedimenti. Ma la decisione di coprire le statue, attacca l'opposizione, deve essere stata politica, non può essere stata solo "tecnica": "Siamo allo scarica-cartone, finiranno per dare la colpa agli 'ottusi burocrati' di Bruxelles", sibila Pippo Civati. Sul fronte opposto, qualche parlamentare della maggioranza si spinge a ipotizzare una manovra compiuta all'insaputa del premier per offuscare il successo della visita di Rohani sul piano degli accordi commerciali e mettere in difficoltà un governo che ha fatto della cultura e dei valori uno dei suoi punti cardine.
Intanto il caso continua a essere sulla stampa di tutto il mondo. Il Codacons presenta un esposto alla Corte dei Conti per chiedere che non siano le casse dello Stato a pagare il costo dei paraventi. Il Movimento 5 Stelle annuncia un'interrogazione contro il governo. Forza Italia chiede le dimissioni del ministro Franceschini. "Una pagina grottesca", critica dal Pd Rosy Bindi. L'opposizione attacca e prende in giro il governo.
Giorgia Meloni fa girare un fotomontaggio con la Basilica di San Pietro coperta da un enorme scatolone: così, ironizza, Renzi accoglierà domani l'emiro del Qatar in visita a Roma. (ANSA).
Bufera su statue coperte, Palazzo Chigi avvia indagine interna
Nel mirino cerimoniale. Franceschini, Renzi ed io non sapevamo