Il diacono è il primo grado del ministero ecclesiastico, gli uomini dediti al servizio di Dio, che comprende tre gradi differenti del sacramento: i vescovi, i sacerdoti e i diaconi. Il diaconato non è solo un passo intermedio verso il sacerdozio, ma offre alla Chiesa la possibilità di contare su una persona di grande aiuto per i compiti pastorali e ministeriali.
Il diaconato permanente, che può essere conferito a uomini sposati, "costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa". Il diacono può servire il popolo di Dio nel ministero dell'altare, della parola e della carità. Ha la facoltà di presiedere la celebrazione di alcuni sacramenti: un diacono può battezzare, benedire matrimoni su delega del parroco, assistere i malati con il viatico, celebrare la Liturgia della Parola, predicare, evangelizzare e catechizzare. Contrariamente al sacerdote, però, non può celebrare il sacramento dell'Eucaristia (la messa), confessare o amministrare l'unzione dei malati. Grazie a tutto ciò che può fare, il suo aiuto è importantissimo, soprattutto nel momento attuale, in cui mancano persone che aiutino i sacerdoti nei loro compiti. I diaconi permanenti possono essere ordinati tra i battezzati celibi e anche tra coloro che sono sposati; se però sono celibi, dopo l'ordinazione diaconale non possono più sposarsi. Come non si può più risposare il diacono rimasto vedovo. Nelle celebrazioni e concelebrazioni eucaristiche, presiedute da un presbitero o da un vescovo, la lettura del vangelo è sempre di competenza dei diaconi, se presenti. Santo patrono dei diaconi permanenti è San Lorenzo. Altro giorno di festa per il diaconato e per i diaconi permanenti e transeunti, è il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, perché Stefano fu uno dei primi sette diaconi scelti dalla comunità cristiana e fu anche il primo diacono ad essere martirizzato della storia cristiana.
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