La famiglia Regeni esprime "dispiacere e delusione per il rifiuto opposto dai professori di Cambridge" di rispondere alla domande inviate dalla Procura italiana, con richiesta di rogatoria internazionale, nell'inchiesta relativa all'uccisione, in Egitto, del loro congiunto Giulio.
"Alla comunità universitaria di Cambridge - dicono i Regeni - avevamo affidato con fiducia e sacrificio nostro figlio Giulio e da questa comunità accademica ci aspettavamo la massima e concreta solidarietà e dunque la totale collaborazione nelle ricerca della verità circa le circostanze del suo sequestro e della sua atroce uccisione avvenuta al Cairo mentre svolgeva attività di ricerca per l'università".