La coalizione globale contro l'Isis, riunita due giorni a Washington, prepara la riconquista delle due roccaforti del Califfato, Mosul in Iraq e di Raqqa in Siria, sull'onda dei successi sul terreno degli ultimi due anni.
Ma resta preoccupata per il 'dopo', ossia sugli sforzi che devono accompagnare e seguire la campagna militare: azioni umanitarie, stabilizzazione, sicurezza e ricostruzione delle aree liberate, accordi politici tra le forze e le etnie locali per arrivare ad una governance solida.
Assente invece i ministri della Turchia, vero convitato di pietra del summit, dove alleati molto preoccupati, anche per i possibili effetti della repressione al fallito golpe sulla lotta all'Isis e al controllo dei flussi migratori, hanno duramente criticato Ankara invitandola a rispettare lo stato di diritto.
Tra loro Gentiloni e Pinotti. Ma anche l'alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini, secondo cui ''una sospensione della convenzione europea dei diritti umani è prevista, ma non è una deroga in bianco: i diritti fondamentali sono inalienabili''. La sua presenza al summit, dove ha discusso a lungo con Gentiloni e Pinotti, testimonia l'importanza del ruolo della Ue per il dopo Isis: ''con la coalizione che sta riportando successi militari sul campo, la nostra priorità ora è garantire alle popolazioni di rientrare nelle proprie case e di farlo in sicurezza, di contribuire alla ricostruzione e di tagliare le radici sia finanziarie sia ideologiche di questi gruppi''. ''Da Washington - ha aggiunto - arriva oggi un nuovo impegno della comunità internazionale nella lotta all'Isis e in sostegno alle popolazioni che hanno sofferto e soffrono per l'azione dei gruppi terroristici in Siria e in Iraq''. Un impegno che si traduce anche in uno sforzo maggiore nel contrastare la propaganda dell'Isis sul web: ''in questo anno di lavoro la propaganda anti Isis e' doppia rispetto a quella pro'', ha annunciato la Pinotti.
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