Mentre il premier Matteo renzi ribadisce che dopo il terremoto verrà ricostruito tutti e verranno sostenuti tutti i costi necessari a farlo dall'Ue arriva un nuovo messaggio di solidarietà al nostro Paese e anche Berlino sottolinea che il pattò di stabilità europeo è flessibile.
"L'Ue resta pienamente pronta ad aiutare la popolazione e le autorità italiane" nuovamente colpite dal terremoto, ha ribadito oggi il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas dopo che ieri parole simili erano arrivate dal commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianidis.
IL MESSAGGIO DI BERLINO - "Il patto di stabilità ha molta flessibilità che può e deve essere utilizzata intelligentemente e su questo la posizione del governo federale non è cambiata": lo ha detto a Berlino il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda su uno scorporo dei costi del terremoto dal computo del deficit italiano. Seibert, su questa "questione del bilancio", ha premesso di voler ribadire "ciò che è già stato detto in passato e naturalmente ancora ha validità". "Il patto di stabilità - ha aggiunto - non è un impegno che uno Stato membro ha assunto nei confronti di un altro stato", ad esempio "l'Italia nei confronti della Germania" ma di fronte "a tutti gli altri Stati membri" dell'Ue: "per questo tali questioni saranno da risolvere a livello europeo". "Oggi non voglio dire di più", ha aggiunto Seibert ribadendo che "il patto offre sufficiente flessibilità per poter reagire anche ad attuali acute sfide. Per tutto il resto, bisogna vedere".
L'Europa - dunque - si dice solidale. "Lo do per scontato", aveva tagliato corto ieri Matteo Renzi mentre il commissario Ue per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianidis, assicurava che l'Ue è "pronta ad aiutare".
Ma - perchè a Bruxelles un 'ma' c'è sempre - non nasconde che si dovrà valutare: "Stiamo monitorando attentamente l'impatto del nuovo terremoto in Italia". Invece Renzi ha fretta e lo dice in modo spiccio. "Penso alla chiesa di San Benedetto crollata a Norcia. San Bendetto è il patrono d'Europa. E oggi Europa significa ricostruire com'era tutto il territorio devastato dal terremoto e un pezzo d'identità italiana".
"Non faremo nessun tipo di passo indietro, non faremo sconti di nessun genere - ha promesso Renzi -. Quello che serve lo prendiamo, abbiamo spazio - scandisce - per poterle prendere nel bilancio e non abbiamo nessun tipo di riguardo per le regole tecnocratiche che negherebbero l'idea stessa di identità del Paese e del territorio".
E se serve di più "l'Italia non lesinerà, non lesinerà nella ricostruzione dei luoghi che sono la nostra anima. E se l'anima è inquieta anche il Paese sta male...". Niente tende, si ricostruirà tutto, garantisce dunque Renzi che per domani ha convocato il consiglio dei ministri straordinario.
"Pensiamo di intervenire fin dalla fase emendativa nel decreto legge terremoto per un allargamento dell'area del cratere - spiega -. Nessuno deve pensare di essere lasciato fuori. Non c'è un problema di risorse. Quello che servirà siamo impegnati a metterlo in campo. L'importante è che dolore profondo, stress, stanchezza, non si trasformino in rassegnazione per questo popolazioni".
Per questo tanto il premier Renzi quanto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Israele fanno appello all'unità. "Faccio appello alle forze politiche a evitare polemiche assurde e divisioni - dice il primo -. Ora riconosciamo le priorità: un conto sono le divisioni tra i partiti, legittime e sale della democrazia, altra cosa sono le polemiche sul terremoto. Ora le forze politiche smettano di litigare e siano unite, c'è in ballo l'Italia". Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, dalla sua visita di stato in Israele, assicura "la ricostruzione del territorio. "Occorre il contributo di tutti: di ogni territorio, di ogni parte, di ogni opinione perchè a tanti concittadini in difficoltà venga garantito il diritto di poter vivere con tranquillità nelle proprie case", è l'appello accorato del Presidente.