Politica

Eurispes: cibo etnico più sfizio che passione per italiani

Più propense nuovi sapori le donne (52,5%) e chi lavora al Nord

Redazione Ansa

Sì al cibo etnico, ma non troppo. La propensione al consumo dei cibi etnici è inferiore rispetto ai principali Paesi occidentali: il 55% consuma piatti etnici e cibo di strada di culture gastronomiche straniere qualche volta, il 13% spesso. E' quanto emerge dal "Rapporto Italia 2017", secondo una elaborazione dell'Indagine Coop per Expo, presentato oggi da Eurispes. Negli ordini la cucina asiatica raccoglie i maggiori consensi ma risultano sempre più popoari anche sashimi, fajitas, felafel, moussaka, paella, tajine, zighini' ed empanada. Il menu etnico è di moda soprattutto nelle grandi città, dove arriva ad essere un'abitudine di consumo per molti.

E' particolarmente apprezzato, secondo un'analisi dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Venezie, dalle donne (52,5%) e da chi lavora. I consumi sono più diffusi al Nord. Gli acquisti di cibi esotici sono una pratica diffusa: prodotti alimentari etnici vengono acquistati dal 75% degli italiani, soprattutto nei supermercati (48,3%) o nei piccoli negozi con titolari stranieri (17,2%). Ma per i più il canale di vendita preferito per i cibi etnici è il supermercato. Nel carrello della spesa, conclude Eurispes, prevalgono i prodotti per la cucina cinese o giapponese (38,8%), latinoamerica/messicana (25,7%), araba-mediorientale (14,2%), Sud-Est asiatico (10,6%), africana (5,4%). Su tutti, massime preferenze a cous cous, riso cantonese, e sushi..
   

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