Politica

Eurispes: la Tv non è morta

Con più devices cambiano equilibri ma non il consumo complessivo

Redazione Ansa

 Aumentano i modi e i mezzi per guardarla, ma la tv, nel terzo millennio, è tutt'altro che morta. Lo sottolineano nel Rapporto 2017 i ricercatori dell'Eurispes. "In realtà come ci dicono i dati dell'Osservatorio Social Tv 2015 l'aumento dei device di accesso ai contenuti, e la conseguente affermazione di pratiche di fruizione timeshifting e placeshifting, stanno producendo un complessivo incremento del tempo dedicato alla visione".

Più che intaccare i numeri complessivi del consumo, sottolineano i ricercatori, "i segni del cambiamento in corso si osservano rispetto agli equilibri tra canali generalisti e tematici: le reti generaliste tradizionali nel loro complesso continuano il trend negativo, scendendo al 59,2% di share su base giornaliera (-1,3% rispetto al primo semestre 2015) e al 62,7% in prima serata (-1,6% rispetto al 2015), a vantaggio soprattutto dei canali semigeneralisti e tematici gratuiti che passano, nell'intera giornata, dal 30,3% del 2015 al 31,5% di share media e, in prime time, dal 26,1 del 2015 al 27,3%.  (Nielsen Social - settembre-novembre 2016)".

La Tv continua a caratterizzarsi per la sua capacità di coinvolgere una platea allargata. UEFA EURO 16 e Rio 2016 Olympics, hanno dominato il 2016. Quanto a Netflix, viene fatto notare, "può essere a pieno titolo considerato uno dei protagonisti del 2016 innanzi tutto per la spinta che ha impresso al mercato italiano". Altro fenomeno dell'anno, la seconda giovinezza della serialità televisiva, che nel 2016 ha avuto un anno d'oro con due grandi produzioni italiane: Gomorra - La serie (stagione 2) e The Young Pope. Altro fenomeno in crescita, soprattutto tra le giovani generazioni, è l'ibridazione tra Tv e Rete, con il passaggio da uno schermo all'altro, da un contenuto all'altro, "alla ricerca di esperienze di intrattenimento espanso".
   

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