Dopo Bankitalia, la Consob. Nel risiko delle nomine che contano, arriva subito un'altra grana sull'asse Pd-governo. Perché dopo aver perso la battaglia ingaggiata contro la riconferma di Ignazio Visco, Matteo Renzi e i dirigenti Dem a lui più vicini sembrano determinati a chiedere almeno al vertice della Commissione per le società e la borsa un nome che dia un segno della "discontinuità" da loro auspicata.
Il mandato di Giuseppe Vegas, finito nel mirino dei renziani fin dalla vicenda di Banca Etruria, è in scadenza il 15 dicembre. E non è rinnovabile. Gentiloni ha ancora un mese per fare le sue valutazioni, ma già da tempo si rincorre una ridda di ipotesi. Di sicuro, spiegano fonti di governo, non si intende ridurre la vicenda a una dinamica di scambio ma si darà un peso al Parlamento e dunque al giudizio dei partiti.
Tra i nomi interni, il più accreditato è quello di Giuseppe Maria Berruti. Ma su una soluzione esterna spingerebbero i renziani. E tra i nomi più vicini al segretario Pd si citano due suoi consulenti economici a Palazzo Chigi: Marco Fortis e Carlotta De Franceschi. Ma alla fine, sostengono fonti parlamentari, potrebbe prevalere un profilo meno politicamente connotato. Tant'è che viene escluso che la scelta possa ricadere su Roberto Garofoli, ora segretario generale del ministero Economia ma già segretario generale di Palazzo Chigi con Enrico Letta.
Prima delle prossime elezioni, il 15 gennaio, scadrà anche l'incarico del comandante dei Carabinieri, il generale Tullio De Sette, che, nominato dal governo Renzi e già prorogato dal governo Gentiloni, dovrebbe essere sostituito. Mentre nel prossimo febbraio finiscono i tre anni di mandato del capo di stato maggiore dell'Esercito Danilo Errico e anche il mandato di Guido Pier Carlo Bortoni, che guida l'Autorità per l'Energia.
Il capo della Polizia Franco Gabrielli scade ad aprile, ma, vista la giovane età, dovrebbe essere prorogato. Gabrielli rientrava nell'ultima grande infornata di nomine fatta nell'aprile 2016 (Polizia, Guardia di Finanza, Dis, Aisi, Marina Militare). L'allora premier Renzi spiegò che i mandati sarebbero stati limitati a due anni, per consentire al futuro governo di decidere sui nuovi vertici. Ma una norma contenuta nel decreto fiscale ha allungato il mandato a tre anni per i vertici delle forze armate. Ne beneficeranno, fino al 2019, Enzo Vecciarelli (Aeronautica Militare) e Valter Girardelli (Marina Militare), così come Giorgio Toschi (Guardia di finanza).
A luglio 2020 - ma si sarà già nel pieno della nuova legislatura - scade il mandato di Andrea Camanzi all'autorità dei Trasporti. Mentre in primavera il mandato di Alberto Manenti (Aise) per limiti d'età; nonché quelli di Alessandro Pansa (Dis) e Mario Parente (Aisi), per la conclusione del biennio disposto da Renzi. Anche in questi casi il governo Gentiloni, in accordo con il Colle, potrebbe decidere per una proroga della permanenza ai vertici dei servizi e rinviare il rinnovo alla prossima legislatura.