Fine vita, un solo momento che puo' attraversare situazioni molto differenti, oggi ancora sotto i riflettori della politica dopo l'invento del Papa. Diverse le parole che rappresentano le lotte politiche in Parlamento: eutanasia, suicidio assistito, accanimento terapeutico, cure palliative e biotestamento. Ecco le differenze a partire dall'ultimo.
-BIOTESTAMENTO: Il testamento biologico è la dichiarazione, per iscritto, di un soggetto sulle eventuali cure mediche o trattamenti medici da seguire, nel caso che, per gravi malattie o incidenti, la stessa persona non potesse decidere autonomamente. È uno strumento di autodeterminazione del malato ed è la logica estensione del concetto di "consenso informato alle cure". Il testo per introdurre la legge in Italia e' fermo al Senato dopo l'approvazione alla Camera. E' gia' presente in molti stati europei e molti comuni, fra questi i piu' grandi del nostro paese, che hanno istituito un registro per il testamento biologico dei cittadini. E le direttive anticipate possono anche includere precise clausole di esclusione dell'eutanasia, anche qualora fosse riconosciuta dalla legge.
- EUTANASIA: e' la morte di un malato, su sua precisa volontà e in presenza di assistenza medica. Eutanasia significa letteralmente "dolce morte" e indica il porre fine alla vita di una persona malata, in risposta a una sua specifica richiesta, che viene espressa in piena coscienza perché giudica insopportabile la condizione di sofferenza causata dalla sua malattia. E' vietata in Italia ed una proposta di legge e' ferma in Parlamento.
- SUICIDIO ASSISTITO: di questo e' accusato Marco Cappato che ha accompagnato dj Fabo in Svizzera per morire. E' un reato nel nostro paese e avviene quando una persona che non e' in grado di togliersi la vita da sola si fa aiutare da un terzo. La differenza con l'eutanasia consiste nel fatto che quest'ultima puo' avvenire anche in un momento in cui il malato non e' cosciente.
- ACCANIMENTO TERAPEUTICO: l'opposizione a questa pratica e' condivisa in modo molto ampio, anche nella chiesta cattolica, come ha ricordato Papa Francesco oggi. Segue il principio che ''non e' terapia se non cura''. Si intende una insistenza irragionevole dal punto vista medico ed eccessiva.
- CURE PALLIATIVE: non hanno nulla a che fare con l'accanimento terapeutico ma sono invece terapie che servono a migliorare le ultime fasi della vita di un malato, come le terapie anti dolorifiche. Il termine derivata dal latino pallium (il mantello che ti copre, ti protegge), sinonimo di assistenza, accoglienza e, più precisamente, adesione solidale e supporto ai malati e al loro nucleo familiare ed affettivo, nonché sollievo al dolore. Le cure sono fornite dai medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti e associazioni di volontari specializzate.