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Biotestamento, Salvini: 'Quando si voterà ne riparliamo'

'Io faccio parte brutto e cattivo, ma disponibile a ragionare'. Lupi: 'Nessun accordo tacito, così Ap vota No'

Matteo Salvini

Redazione Ansa

"Sono pronto a farmi carico di essere brutto e cattivo - aggiunge - pur di portare avanti battaglie di civiltà, per chi vuole morire, per chi vuole vivere e per chi vuole nascere. Su fine vita siamo disponibili a ragionare, vorremmo capire se e quando si voterà; quando decideranno di votarla, ne riparleremo". Lo dice Matteo Salvini, leader della Lega, a radio Capital, ribadendo che avrebbe preferito la discussione in Parlamento delle molte proposte della legge su asili nido, maternità, pensioni. "Nel merito della legge, come regione Lombardia, stiamo aiutando all'apertura di hospice per accompagnare chi è alla fine: abbiamo poco da imparare su questo. Ma ci sono milioni di italiani che vorrebbero sopravvivere e questo parlamento se ne sta fregando. Preferiscono parlare di ius soli, che è una legge inutile e dannosa", conclude il leader della Lega a Radio capital.

"A scanso degli equivoci possibili dalla lettura di alcuni titoli di giornale preciso che non c'è nessuna forma di accordo tacito o meno sulla legge del testamento biologico - ha detto Maurizio Lupi -. Ho detto e ripeto che per Alternativa popolare quella legge non va bene, che non voteremo mai una fiducia eventualmente richiesta né che la voteremo così come è scritta, per noi va infatti cambiata in due punti fondamentali". Il coordinatore nazionale di Alternativa popolare ricorda i due punti su cui Ap chiede modifiche: "il ruolo del medico e la non possibilità di sospendere alimentazione e idratazione che non sono trattamenti medici". "Dire che su questi temi eticamente sensibili c'è libertà di coscienza non è usare 'la formula che il Pd aspettava' per avere il via libera, ma è un riconoscimento ovvio, sacrosanto e dovuto alla libertà, appunto, di ciascuno, come già successo nella votazione alla Camera dei deputati. Ma questo - conclude Lupi - non cambia la linea di Alternativa popolare e dei suoi gruppi parlamentari".

Pollice alto sul biotestamento con l'ok sullo ius soli che invece si allontana sempre di più rischiando di finire nell'oblio. Al momento è questo il termometro delle due leggi più attese di quest'ultimo scampolo di legislatura in una giornata nella quale, a fare rumore, sono state le parole di Matteo Salvini ieri.

"Più che di una buona morte mi interessa occuparmi di una buona vita", afferma il leader della Lega sul biotestamento scatenando una vera e propria bufera. Con in trincea, oltre al Pd, anche il M5S, più che mai orientato a "sfidare" Matteo Renzi sull'ok definitivo alla legge sul fine vita.

"Su entrambe le leggi faremo la nostra battaglia fino in fondo. Poi è chiaro che bisogna correre. Se ci sarà bisogno di mettere la fiducia il Presidente del Consiglio prenderà le decisioni giuste", spiega il ministro Graziano Delrio, fermo assertore dell'ok a biotestamento e ius soli. Sul primo ddl, di natura prettamente etica, è tuttavia davvero difficile che si ponga la fiducia e a decidere le sue sorti sarà innanzitutto la capigruppo al Senato dopo il voto sulla legge di bilancio. Potrebbe essere convocata martedì prossimo e, complice la settimana corta (il 7 e l'8 è festa) il cuore del dibattito sul biotestamento dovrebbe perciò slittare alla seconda settimana di dicembre.

Una tempistica che, osservano rumors del Senato, vedrebbe l'assenso del Pd che ha fretta di chiudere il prima possibile l'accordo con Campo Progressista. Non è un mistero, infatti, che su biotestamento e ius soli si giochi molto dell'alleanza tra Renzi e Pisapia anche se il destino delle due leggi potrebbe essere differente. Anche perché, al Senato, i numeri sullo ius soli continuano a latitare: oltre ad Ap, è contrario il gruppo Autonomie mentre il M5S si asterrà e oggi Silvio Berlusconi parla di "legge sbagliata". Ben diversa la convergenza sul biotestamento, già approvata il 20 aprile alla Camera.

Ap presenterà emendamenti ma, al momento del voto, darà libertà di coscienza mentre è certo l'ok di Mdp, SI e Cp. Anche se, dalle forze che domenica daranno vita al nuovo soggetto di sinistra arriva una netta bocciatura all'intenzione di approvare la legge sul fine vita e non lo ius soli.

"E' un alternativa improbabile, bisogna farli entrambi, il tempo c'è", spiega Pier Luigi Bersani. Chi invece assicura il suo ok solo al biotestamento è il M5S. "E' una legge che serve ai vivi, un diritto sacrosanto, si può fare in 24 ore", sottolinea Alessandro Di Battista attaccando Salvini.

E, sul leader della Lega arriva anche la netta condanna del Pd. "Rispetti i malati", tuona Debora Serracchiani laddove il vice segretario dem Maurizio Martina si augura che si voti presto per "una legislatura di svolta sui diritti". Ma da Salvini non arriva alcuna marcia indietro. "Non ho detto nulla di strano", sottolinea il leader leghista invitando Renzi "a non smanettare più su Facebook e farci sapere cosa vuol fare".

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