(di Marco Dell'Omo)
(ANSA) - ROMA, 4 MAR - Ci vorrà minimo un mese, forse anche
di più. Una volta scrutinate tutte le schede e proclamati i
risultati, da domani - ritardi per caos schede permettendo -
comincerà la maratona per trovare i nuovi presidenti delle
Camere e formare il nuovo governo.
23 MARZO. Prima seduta delle nuove Camere. Per scegliere chi
presiederà questo primo appuntamento delle nuove assemblee, i
regolamenti parlamentari di Camera e Senato fissano criteri
diversi . A Palazzo Madama vale quello dell'anzianità: l'onore
spetterà all'ex presidente della Repubblica e senatore a vita
Giorgio Napolitano (93 anni). A Montecitorio si pescherà dai
vicepresidenti della Camera della passata legislatura, partendo
da quello che è stato eletto con più voti: toccherà al Pd
Roberto Giachetti, sempre che venga rieletto, altrimenti si
passerà a Luigi Di Maio. Se tra i deputati non dovesse esserci
nessun ex vicepresidente (neanche delle precedenti legislature),
sul seggio più alto siederà il deputato più anziano.
L'ELEZIONE DEI PRESIDENTI DELLE CAMERE : La prima seduta sarà
dedicata all'elezione dei nuovi presidenti. Al Senato si farà
presto, massimo due giorni:se dopo tre votazioni nessuno supera
la maggioranza assoluta si va al ballottaggio tra i due più
votati: vince il più votato. Alla Camera, invece, i tempi
potranno essere più lunghi: per eleggere il nuovo numero uno
dell'assemblea serve la maggioranza dei due terzi nei primi tre
scrutini, poi la maggioranza assoluta, e si va avanti così fino
alla fumata bianca.
25 MARZO: per questa data i parlamentari devono aver
comunicato a quale gruppo vogliono appartenere.
27 MARZO: entro questa data i gruppi parlamentari eleggono i
loro presidenti
FINE MARZO-INIZIO APRILE: Una volta eletti i presidenti di
Camera e Senato e formati i gruppi parlamentari, il premier
Gentiloni rassegna le dimissioni e partono al Quirinale le
consultazioni per la formazione del nuovo governo. La settimana
santa (Pasqua quest'anno cade il primo aprile) non dovrebbe
bloccare i lavori. Al Quirinale saliranno i presidenti delle
Camere, l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano e i
rappresentanti dei gruppi parlamentari. Al termine del giro
d'orizzonte Mattarella deciderà il da farsi: incarico
esplorativo (se la situazione dovesse essere ancora confusa) o
incarico pieno, per formare il nuovo governo. Nel frattempo
continua a governare Gentiloni, in carica per gli affari
correnti.
IL NUOVO GOVERNO: se l'incaricato scioglie la riserva,
presenta la lista dei ministri al presidente della Repubblica,
giura con la sua squadra al Quirinale e va alla Camera e al
Senato per il voto di fiducia. Se invece rinuncia, nuovo giro
di consultazioni e nuovo incarico. Una volta ottenuta la
fiducia dei due rami del Parlamento, il governo non ha altri
adempimenti da compiere e può cominciare il suo lavoro.(ANSA).
>ANSA-FOCUS/ Che cosa succede da domani, ecco il timing
Si parte con elezione presidenti Camere, poi consultazioni