La pax che quest'anno doveva portare a un unico corteo per i festeggiamenti del 25 aprile, Festa di Liberazione, rischia di saltare. Dopo le divisioni dello scorso anno, che hanno visto sfilare due distinti cortei, una piazza per l'Anpi e una per gli ebrei, quest'anno, anche grazie alla mediazione del Campidoglio, era stato rivolto un appello all'unità e alla partecipazione. Ma stamani una nota della Comunità Palestinese di Roma riaccende le polemiche a due giorni dalla manifestazione. "Parteciperemo al corteo di Roma del 25 aprile sfilando con le kefieh e le bandiere palestinesi e rilanciamo l'appello a tutti gli antimperialisti, antifascisti, antirazzisti, antisionisti, a tutte le resistenze internazionali alla partecipazione", dicono i palestinesi. E la Comunità ebraica risponde: "Se l'Anpi non prende una posizione non ci sono da parte nostra, le condizioni per sfilare".
La Comunità palestinese ritiene che quella di dopodomani sia la "Festa di tutti i liberi, i democratici italiani e di tutti i popoli che si battono contro l'occupazione. Oggi, scendiamo tutti i democratici progressisti insieme, a festeggiare la Repubblica Italiana nata dall'eroica Resistenza del popolo italiano, con l'augurio che anche il popolo palestinese possa un giorno festeggiare il suo 25 aprile". E ancora, "gli ebrei sono sempre stati i nostri fratelli, con loro abbiamo vissuto per secoli e vogliamo continuare a viverci, oggi e domani, con uguali diritti e uguali doveri". Immediata e netta la reazione della Comunità ebraica di Roma: "è necessario che l'Anpi prenda una posizione ufficiale comunicando che queste organizzazioni sono fuori dal corteo unitario, senza una presa di posizione netta di Anpi e Campidoglio in merito alla presenza di gruppi organizzati con bandiere palestinesi e kefieh l'accordo per il corteo unitario del 25 aprile a Roma salta". L'Anpi è fermo alle posizioni di ieri: "Richiamiamo pertanto le ragioni della manifestazione espresse nell'appello sottoscritto dalle associazioni della Resistenza e della Guerra di Liberazione, affermando con chiarezza che qualsiasi altra rivendicazione non fa parte quel giorno degli obiettivi della manifestazione e non ci rappresenta".
Spetta al Campidoglio provare a spegnere le polemiche: "Il 25 aprile è la Festa della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Lo spirito unitario della resistenza italiana è alla base della nostra Costituzione. A questo, e non ad altro, è dedicata la manifestazione di mercoledì che auspichiamo veda sfilare finalmente insieme Anpi e Comunità ebraica a Roma. Respingiamo ogni tentativo di strumentalizzazione della manifestazione per rivendicazioni diverse da quelle indicate dagli organizzatori stessi".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it