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Carceri: Orlando, se le Camere bloccano la riforma proceda il Cdm

Un carcere in una foto di archivio

Redazione Ansa

   Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha chiesto al Consiglio dei Ministri di deliberare sulla riforma del sistema penitenziario nel caso in cui si verificasse ostruzionismo da parte del Parlamento. Il ministro ha inoltre richiamato la necessità che il Parlamento sia responsabile visto che solo da poco l'Italia è uscita dalla supervisione del Consiglio d'Europa in materia di sovraffollamento carcerario, un problema, ha sottolineato Orlando, che sta riemergendo.

   Orlando ha argomentato la richiesta sia dal punto di vista formale che sostanziale. Dal punto di vista formale il guardasigilli ha richiamato l'art. 1, comma 83 della legge 103 in cui è detto che "i pareri definitivi delle Commissioni competenti per materia (...) sono espressi entro il termine di dieci giorni dalla data della nuova trasmissione" e che "decorso tale termine, i decreti possono essere comunque emanati". La trasmissione del testo alle Camere è avvenuta prima del loro insediamento, lo scorso 20 marzo. Ora, sono decorsi dieci giorni dall'insediamento delle Commissioni speciali.  

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