Politica

Calenda: 'Tra M5s-Pd diversità forti, no a ruota di scorta'. E sul Def: 'Crescita confermata, Pil può arrivare a +1,6%'

Il ministro dello Sviluppo a in 1/2h più

Redazione Ansa

 "Non ci sono elementi di una possibile recessione, i fondamentali migliorano" e il Def "conferma la crescita con una previsione prudente dell'1,5% (per il 2018 ndr) del Pil, ci stava anche un +1,6%". Lo afferma il ministro dello sviluppo Carlo Calenda intervistato a in 1/2h più. Per Calenda comunque è possibile a livello mondiale "un rallentamento" nel quadro di una "situazione geopolitica complessa" e dell'arrivo dei dazi. "Il rallentamento non è di per sè drammatico ma in quadro fragile come questo può essere pericoloso" ha aggiunto Calenda.  

Calenda è intervenuto anche su temi più politici: all'Italia, ha detto, serve "un governo istituzionale, aperto alla partecipazione di tutti i partiti non composto da figure dei partiti e con obiettivi" che siano condivisi", il rispetto "degli obblighi internazionali e che anche metta mano" alla "legge elettorale". 

Calenda non ha voluto dare un'identikit del premier ma si è detto contrario "a un governo di professori. Oggi la grande questione è gestire la realtà e la teoria ha mostrato dei limiti enormi".

 Il ministro ha sottolineato gli elementi del M5s che "lo rendono alternativo al Pd". "Il primo è che un movimento che ha fatto della sua pretesa superiorità morale l'elemento distintivo. Ha passato l'ultima legislatura a dire 'voi del Pd siete sostanzialmente dei farabutti'". Quindi, "il principio che io rappresento gli onesti e tu i delinquenti rende molto difficile la compatibilità di governo. Il secondo elemento - ha proseguito Calenda - è il fatto che il M5s ha una leadership carismatica, che non è Di Maio, ma Grillo e Casaleggio".

Per cui, ha sostenuto ancora, "oggi il Pd in un governo presieduto da Di Maio che ruolo potrebbe avere se non quello di fare la ruota di scorta? Io non sono stato votato, ma ho fatto la campagna elettorale per il centrosinistra: io non saprei come spiegarlo ad un elettore di centrosinistra che questa è la soluzione. Se la soluzione deve essere quella di assumersi una responsabilità, allora tutti la assumano, facendo tutti un passo indietro, magari lavorando su un governo istituzionale, che rifletta la situazione: nessuno ha vinto, certamente il Pd ha perso ma nessuno ha vinto".
   

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