Invocando il governo Gentiloni che resti fino alle urne "non so se Di Maio mi abbia fatto un favore o meno perché il governo senza avere un rapporto di fiducia col Parlamento" sarebbe "un problema". Lo dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a Che tempo che fa. Restare a Palazzo Chigi? "Preferirei di no ma quello che decide il presidente della Repubblica mi troverà sempre pronto a rispondere. Lo considero un dovere. Se il presidente della Repubblica fa una richiesta non prenderla in considerazione è difficile".
"La proposta che farà il Presidente la prenderemo in considerazione positivamente in ogni modo. Nel Pd Mattarella troverà un interlocutore positivo", ha affermato il Presidente del Consiglio.
Parlando del No di Renzi ad un tavolo con il M5s, Gentiloni dice: "Forse si poteva discutere perché questo avrebbe messo a nudo le contraddizioni. Ma forse il gran rifiuto non era indispensabile". "Non penso fosse realistico" un accordo del Pd con il M5s, ha aggiunto.
"In campagna elettorale - prosegue Gentiloni - da una parte si è sentita la fiera delle velleità. Se poi pensiamo ai toni, ancora fatico a capire come la Lega e i Cinquestelle, che non sono parenti stretti, riescano a fare davvero un governo insieme. E comunque certamente è un'operazione legittima ma a livello europeo sarebbe considerata un'incognita abbastanza singolare per un grande Paese come l'Italia".
"Non so se c'è da chiamare un medico (come ha detto Salvini, ndr) ma di certo non per me", ha detto Gentiloni tornando a parlare di flussi migratori che, sottolinea, "noi li abbiamo messi sotto controllo, con il lavoro del mio governo e di Minniti".
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