Un asse Pd-centrodestra o almeno Partito Democratico-Forza Italia sarebbe l'unica strada che potrebbe consentire numericamente di far nascere il governo Cottarelli e contrastare il no alla fiducia annunciato dal leader pentastellato Luigi Di Maio. Uno scenario che però, al momento, è difficile da immaginare dato che Matteo Salvini, leader del Carroccio, ha fatto intendere di essere al più disponibile ad astenersi. Qualora questa posizione fosse confermata, sarebbe complicato per Forza Italia schierarsi a favore dell'Esecutivo dell'ex commissario alla spendig review, e anche il Pd fa sapere di sposare la linea dell'astensione.
Guardando la distribuzione dei seggi in Parlamento i 222 voti contrari dei 5S potrebbero infatti essere contrastati dall'unione dei 111 deputati democratici sommati alla pattuglia di 261 deputati di Lega, Fi e Fratelli d'Italia. Più risicata e bisognosa di un aiutino da parte di qualche deputato del gruppo Misto, che conta in tutto una ventina di deputati, la coppia Pd-Fi: in questo caso infatti il totale dei seggi arriva solo a quota 216. Cinque in meno dei pentastellati.
Passando al Senato, lo scenario cambia di poco. Il Movimento 5S può contare su 109 senatori e quindi a Palazzo Madama basterebbe che Pd e Forza Italia, che insieme totalizzano 113 seggi, unissero le forze per neutralizzarli; quota che raggiungerebbe i 189 senatori, se i Dem e senatori del centrodestra (quindi aggiungendo 58 leghisti e i 18 esponenti di Fdi) facessero fronte compatto.