Non cita mai la legge Fornero, pur parlando di pensioni, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso del suo intervento per la fiducia in Senato. Tra le parole chiave del contratto di governo, che non compaiono nel discorso d'esordio, si nota anche l'assenza di "pace fiscale", "Euro", "Tav", anche se i diversi temi, dal fisco all'Europa, agli appalti e opere pubbliche, dedica specifici passaggi del suo intervento.
Quanto ai temi, ci sono il terzo settore e lo sport, ma non la cultura e la scuola. Dell'università, il professore parla nel passaggio dedicato alla ricerca scientifica e ai cervelli in fuga: "Le nostre scuole e università sono in grado di formare eccellenze assolute in tutti i settori, ma non di mantenerli nel nostro Paese", afferma. Infine, il Sud non viene citato come capitolo a sé, ma solo in riferimento alle autonomie territoriali "del Nord e del Sud".
Sono stati sessanta, oltre alla standing ovation finale, nell'Aula del Senato gli applausi che hanno punteggiato l'ora ed un quarto in cui si son protratte le dichiarazioni programmatiche di Conte. Maggioranza ed opposizione hanno applaudito insieme solo due volte: sulla fedeltà dell'Italia all'Alleanza Atlantica e sulla condanna per l'uccisione in Calabria del cittadino maliano Soumaila Sacko.
Quanto al resto, ha applaudito solo la maggioranza, in alcuni casi anche con toni da stadio. Il Pd ha tenuto un atteggiamento abbastanza controllato, con Matteo Renzi che più volte invitava alla calma. Il più irrequieto è stato nei banchi Dem Davide Faraone.
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