Un personaggio che ha sempre diviso il mondo politico: difeso a spada tratta dalla sinistra e da "opinion leaders" come Roberto Saviano e criticato dalla destra, con in testa il ministro dell'Interno Salvini. Il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, arrestato oggi dalla Guardia di finanza e posto ai domiciliari su disposizione della Procura di Locri, ha fatto dell'impegno in favore dell'accoglienza dei migranti la sua "bandiera" politica, trasformando il borgo di Riace, altrimenti destinato allo spopolamento se non addirittura all'abbandono, una realtà viva e palpitante. E questo grazie alla presenza di centinaia di immigrati che, proprio a Riace, hanno trovato non soltanto accoglienza, ma anche un futuro grazie all'avvio di svariate attività economiche.
Un impegno che nel 2016 ha indotto la rivista americana "Fortune" ad inserire Mimmo Lucano nella classifica dei 50 personaggi più potenti nel mondo. Lucano, però, non ha mai voluto amplificare tanto consenso e la popolarità che gli é derivata dal suo impegno. "Ringrazio tutti - ha detto in un'occasione - ma quello che voglio dire semplicemente é che quello che viene da Riace, con la nostra esperienza di accoglienza realizzata in un paese povero e abbandonato dell'interno della Calabria, é un messaggio di umanità che può essere preso come esempio da tutti e replicato in qualsiasi altra parte del mondo, se solo si ha la volontà di farlo e se si é spinti da un vero senso di altruismo e di solidarietà".
Il segnale più evidente della polarità raggiunta da Lucano viene dalla decisione della Rai di realizzare una fiction su di lui, con il ruolo del sindaco di Riace affidato a Beppe Fiorello. Una fiction bell'e pronta, che é stata però riposta in un cassetto, e lì giace ormai da mesi, nel momento in cui si é appreso dell'inchiesta che la Procura della Repubblica ha avviato su presunti illeciti di cui Lucano si sarebbe reso responsabile nella gestione dei finanziamenti governativi per l'accoglienza dei migranti. La sospensione della fiction da parte della Rai ha suscitato a suo tempo l'amarezza dello stesso Lucano. "Sono assolutamente rispettoso delle decisioni che saranno prese dalla magistratura", ha commentato all'epoca il sindaco. "Quello che posso dire é che così come rispetto le decisioni della Rai in merito alla fiction non riesco però a capire quale sia il collegamento tra il programma e l'esito dell'inchiesta".
Tra le iniziative "inventate" da Lucano in favore dei migranti anche una "moneta", sotto forma di banconote fatte stampare dal Comune, per effettuare acquisti di generi di prima necessità nei negozi appositamente convenzionati con l'ente. I titolari dei negozi venivano poi rimborsati dal Comune nel momento in cui arrivavano i fondi europei per l'accoglienza dei migranti. Sulle banconote Lucano fece stampare le foto di personaggi-simbolo, come Che Guevara a Martin Luther King.
Lucano é anche arrivato ad attuare lo sciopero della fame per protestare contro la sospensione dei finanziamenti governativi a sostegno del progetto di accoglienza dei migranti a Riace. Sospensione scaturita anche da un'ispezione effettuata dalla Prefettura di Reggio Calabria. "Ho deciso di fare lo sciopero della fame - ha affermato in quell'occasione - perché stiamo subendo una grave ingiustizia. Vogliono penalizzare Riace. Siamo ad un punto di non ritorno. E' una grave discriminazione quella che si sta portando avanti ai nostri danni. Se si vuole chiudere con l'esperienza di Riace, bene: lo si dica a chiare lettere senza fare riferimento ad anomalie burocratiche".
Il suo impegno in favore dei migranti lo ha spinto ad assumere iniziative clamorose anche in occasione di vicende politiche importanti come quella della nave "Aquarius", senza porti nel Mediterraneo. "Siamo pronti ad accogliere subito, in cambio di nulla - disse in quell'occasione - tutti i minori non accompagnati e le donne in stato di gravidanza che si trovano sull'Aquarius. Sono sicuro che la rete di solidarietà internazionale non ci lascerà da soli".