Politica

Blitz su Sea Watch, per giuristi azione legittima, c'è restrizione libertà personale

Inoltre non c'è concorso in altro rato di immigrazione clandestina

Redazione Ansa

Azione legittima o violazione dell'articolo 650 del codice penale per "inosservanza dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica e ordine pubblico o d'igiene", reato punito con un'ammenda di 206 euro? La scelta del segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni e dei parlamentari Stefania Prestigiacomo (Fi) e Riccardo Magi (+Europa) di salire sulla Sea Watch è sotto i riflettori. Salvini ha detto che "non hanno rispettato le leggi italiane e favoriscono l'immigrazione clandestina". Magi, replica che "illegale è impedire l'ispezione. Abbiamo esercitato le prerogative parlamentari costituzionalmente protette volendo svolgere ispezioni in un luogo da giorni nel limbo del diritto e dell'umanità. Se avessero voluto fermarci lo avrebbero potuto fare", dice.

Gli esperti di diritto internazionale, guardando alla vicenda da una prospettiva più ampia, sposano la seconda tesi. "Non c'è nessun concorso in un eventuale reato, per altro non provato. Se il ministro Salvini ha elementi che indicano che la ong ha violato le norme sul contrasto all'immigrazione clandestina, li denunci alla procura di Siracusa. E anche se emergessero, non c'è alcun concorso da parte dei parlamentari, i quali sono saliti a bordo solo per verificare le condizioni dei migranti", osserva Pasquale De Sena, docente alla Cattolica di Milano.

"In questo momento - sottolinea Cesare Pitea, professore all'Università di Milano - sulla Sea Watch sussiste per i migranti una restrizione della libertà personale e questo autorizza i parlamentari a salire a bordo". Un altro aspetto è quello dell'emergenza sanitaria: "Dal rapporto di Sea Watch - dice il giurista - non emerge che sia in atto un'epidemia, ma che le condizioni materiali, la costrizione in spazi angusti di molte persone esposte precedentemente a traumi fisici e psichici, le condizioni meteo possono generare un rischio: l'accento va posto sulla prevenzione. E nel rispetto del diritti umani, va autorizzato lo sbarco e data prima accoglienza: non basta mandare coperte e aspirine. Siamo in acque territoriali italiane e i migranti, quindi, sono sotto la giurisdizione italiana. Il fatto che la nave batta bandiera olandese può comportare certamente un obbligo da parte di quel Paese, ma non esenta l'Italia dai propri".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it