La nuova crepa nella maggioranza l'ha innescata il sottosegretario alla presidenza del consiglio Vincenzo Spadafora. In un'intervista a La Repubblica, l'esponente Cinque Stelle ha accusato Matteo Salvini di aver alimentato una "pericolosa deriva sessista", anche definendo "sbruffoncella, pirata e criminale" la comandante della Sea-Watch, Carola Rakete. I leghisti sono subito partiti all'attacco, chiedendo le scuse o le dimissioni di Spadafora. Ma Luigi Di Maio lo ha difeso: "Quanto casino per una intervista...". Il caso ha tenuto banco per gran parte della giornata, facendo pensare a un inciampo potenzialmente letale per l'alleanza. Finché Salvini ha chiarito: "Il governo non è a rischio". La polemica, comunque, ha scavato un altro po' il fosso che divide gli alleati. Il ministro dell'interno non ha chiesto formalmente le dimissioni di Spadafora, ma ha fatto capire di aspettarsele: "Cosa ci sta a fare al governo con un pericoloso maschilista? Fossi in lui mi dimetterei e farei altro. Ci sono delle Ong che lo aspettano"".
Ma Di Maio lo ha escluso: "Non si dimette. Punto. E ora andiamo avanti, sono stanco di queste polemiche inutili". D'accordo anche il presidente della Camera, Roberto Fico, che non vede motivi per chiedere le dimissioni del sottosegretario. L'intervista di Spadafora è arrivata nel giorno in cui, insieme al ministro Giulia Bongiorno, avrebbe dovuto presentare la 'Cabina di regia per l'attuazione del Piano sulla violenza contro le donne'. L'appuntamento è stato rimandato da Spadafora, ufficialmente "per motivi personali". Ma è indubbio che la polemica abbia avuto il suo peso. "Se mai avessi visto in Salvini una persona con questo tipo di atteggiamenti sessisti e discriminatori - ha commentato il ministro Bongiorno - non sarei né al governo né mi sarei avvicinata alla Lega". Le parole del vicepremier su Carola? "Sbruffoncella è una espressione che fa parte del lessico diretto e colorito di Salvini - ha spiegato Bongiorno - che poteva usarla sia per un uomo sia per una donna. Non è discriminatorio". Cosa diversa sono quelli che hanno "augurato a Carola di essere violentata - ha aggiunto - che vanno condannati senza se e senza ma". Nel giorno della polemica sul maschilismo, la commissione giustizia al Senato ha approvato senza modifiche il disegno di legge contro la violenza sulle donne, varato ad aprile dalla Camera. Lega e Cinque Stelle hanno brindato, ma anche su questo provvedimento resta la ruggine. "Certo - ha detto Salvini - la castrazione chimica sarebbe il top, anche se il Movimento Cinque Stelle non è d'accordo".
Per Salvini, proprio l'approvazione del Codice rosso, prevista per il 22 luglio, è la riprova dell'impegno suo e della Lega contro il sessismo. "Posso essere accusato di essere sovrappeso - ha detto - ma maschilista no. Forse Spadafora si era alzato male stamani, è un problema suo". Critiche con Spadafora anche le opposizioni. Mariastella Geelmini (FI) ha parlato di "cinismo incredibile", visto che ha annullato la presentazione della cabina di regia "perché non ha idee e con la sua intervista ha fatto arrabbiare la Lega e Salvini". La leader di Fdi, Giorgia Meloni, considera "delirante l'intervista di Spadafora", che è "il primo ad ignorare volutamente gli attacchi alle donne", visto che non l'ha difesa "dai pesantissimi insulti e minacce di morte" che le sono arrivati in questi giorni. "Ci fa piacere che il sottosegretario Spadafora si accorga oggi dell'odio maschilista - ha detto la senatrice Pd Valeria Fedeli -. Peccato però che tutta questa indignazione resti un vuoto esercizio retorico". L'ex presidente della Camera, Laura Boldrini (Leu), ha commentato su Twitter: "La domanda a questo punto è: Spadafora uscirà dal governo o la poltrona è più importante dei suoi valori? Io un'idea ce l'avrei, voi?".
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