Indietro non si torna. Il Movimento Cinque Stelle non ha più dubbi: non c'è più spazio per nessuna ricucitura con la Lega dopo il clamoroso strappo dei giorni scorsi.
Nel frattempo, anche oggi, un nuovo violentissimo round dello scontro frontale tra il Presidente del Consiglio e il titolare del Viminale sul tema dei migranti. Conte decide di inviare una seconda lettera a Salvini in cui ritiene necessario autorizzare lo sbarco immediato delle persone di età inferiore agli anni 18 presenti sulla nave Open Arms. Pochi minuti dopo la Lega fa sapere che lo sbarco "dei presunti minori è una scelta di esclusiva responsabilità del premier". Quindi in una lunga e articolata lettera, Salvini risponde che suo malgrado, accetta la decisione di Conte. Il trasbordo dei minori dalla nave non era ancora partito che fonti dei Cinque Stelle tornavano ad attaccare il "Capitano": "Salvini parla da ministro di quale governo? Salvini ha fatto cadere il governo e pretende ancora di fare il ministro. Parla da ministro, ma per conto di chi e di cosa se ha detto che vuole sfiduciare il governo? Si dimetta se ha un briciolo di coerenza". Ma se i rapporti interni a quella che si può definire l'ex maggioranza sono ai minimi termini, anche all'interno del Pd non regna certo la concordia. A dividere le varie anime dem è sempre l'eventuale alleanza di governo con i pentastellati. Matteo Renzi ribadisce la necessità di un "governo istituzionale", definendo quindi "folle" l'ipotesi di votare a ottobre. Sul fronte radicalmente opposto Carlo Calenda che si dice pronto a lasciare i dem ove mai non si andasse al voto: "Con i grillini il Pd è finito. Elezioni subito o farò un altro partito", scrive su twitter. Anche il partito azzurro ribadisce di volere le urne prima possibile : "Basta con acrobati, giocolieri e funamboli della politica: Forza Italia - osserva Giorgio Mulè - chiede e ripete con coerenza di tornare al voto e restituire la parola agli elettori".
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