Matematica, professore associato di Analisi, mantovana, un passato come capo scout nell'Agesci, il neo ministro per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti nel 2014 firmò un appello, insieme a don Gallo, per chiedere allo Stato di riconoscere le unioni gay e alla Chiesa di rivedere le proprie posizioni "perché tutti abbiamo il diritto di amare e di essere amati". Un deciso cambio di passo rispetto alle posizioni del precedente ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana e Alessandra Locatelli.
Iscritta da poco nel Pd, ammise che la scelta colpì anche lei: "Mi è sembrata una proposta sproporzionata, ma ha prevalso la voglia di provare", commentò la nomina attribuendola ai suoi contatti col mondo giovanile: "Credo che stia a significare la volontà di aprire tutte le porte al mondo giovanile, alle associazioni che a questo mondo si rivolgono e ai valori di cui sono portatrici".
Sulla sua biografia, che compare sul sito del Pd, Bonetti scrive: "Nella ricerca ho imparato che si cresce se si gioca in squadra. La passione educativa e il desiderio di accompagnare le giovani generazioni ad essere buoni cittadini, capaci di contribuire a scrivere una storia bella e generativa per la nostra comunità, trovano le radici nel mio cammino scout - aggiunge - Su questa strada ho imparato la bellezza del camminare insieme, la felicità e la pienezza che nascono dal servizio, il coraggio di dire sì, la chiamata a lasciare il mondo migliore di come l'abbiamo trovato".
Elena Bonetti, scout e matematica a favore dei diritti gay
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