Un'unica identità digitale (user e password) da usare per i siti della pubblica amministrazione ma anche per quelli privati e nell'e-commerce. A lanciare l'idea è la ministra per l'Innovazione Paola Pisano nel corso della trasmissione radiofonica Eta Beta su radio 1: "User e password dovrebbero essere dati dallo Stato perche è lo Stato l'unico soggetto che ha davvero certezza che quello è quel cittadino".
La Pisano d'altronde non è nuova alle polemiche. Poche settimane fa infatti finì nella bufera per aver ringraziato Davide Casaleggio nel piano dell'innovazione presentato prima di Natale e poi bloccato in Consiglio dei Ministri. A puntare il dito contro l'idea di una password statale è Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva bolla come "inquietante" la proposta: "L'idea di fornire come Stato la password unica utilizzabile persino per i servizi privati e' inquietante prima ancora che sbagliata. Il ministro Pisano attui il piano già pronto lanciato da Diego Piacentini e Paolo Barberis sull'identità digitale con un'unica app per tutti i servizi della Pa". Non solo, l'ex premier invita la Pisano a "mettere da parte strane idee stile Grande Fratello. Siamo un Paese in cui lo Stato deve fare meno, non controllare di più". I toni non cambiano tra le file del Partito Democratico. Per Filippo Sensi si tratta di un'idea che "mette i brividi" senza voler aggiungere altro "per carità di patria". Al deputato Dem fa eco la collega Marianna Madia: "Sono molto perplessa per le posizioni espresse oggi dalla ministra Pisano relative all'identità digitale", osserva l'ex titolare per la Pubblica Amministrazione che non esita a chiedere "un confronto urgente sulle scelte complessive del Governo in materia di digitale e dati". Dal fronte dell'opposizione è la Lega a chiedere le dimissioni della ministra e Matteo Salvini parla di "grande fratello al governo. Questi - scrive su twitter allegando un'immagine della Pisano, Di Maio e Conte - sono pericolosi".
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