Va in scena a Napoli il nuovo round del duello tra Matteo Salvini e le Sardine, guidate nel capoluogo campano dal frontman Mattia Santori. Il leader della Lega ripete che chi vuole abrogare i decreti sicurezza è "nemico dell'Italia" e dovrebbe "studiare prima di parlare", visto che in quei testi ci sono anche fondi e misure contro la criminalità. Le Sardine iniziano invece parlando di crisi industriale con i lavoratori della Whirlpool: "Sappiamo di chi non fidarci: della Lega", incalza Santori. Il botta e risposta va avanti fino a sera, tra il teatro dove Salvini tiene il suo comizio e la piazza dove si radunano pacificamente le Sardine (in netto calo di presenze rispetto al raduno napoletano di novembre), mentre una manifestazione dei centri sociali causa momenti di tensione con le forze dell'ordine quando gli antagonisti tentano di aggirare il blocco per avvicinarsi al luogo in cui parla l'ex ministro. A Napoli Salvini incontra a sorpresa un gruppo di imprenditori nella sede dell'atelier del 're delle cravatte', lo stilista Maurizio Marinella, nel cuore del salotto buono di Chiaia. Poi dal lungomare si sposta in periferia, per una visita nella palestra di judo aperta da Gianni Maddaloni a Scampia, nel cuore della periferia più difficile, per sottrarre ragazzi dalla strada grazie allo sport.
A chi gli chiede del Governo, il leader leghista ripete: "Prima si va a votare e meglio è. Se dialogo con Italia viva per andare a votare? Io dialogo anche con Conte perchè in questi mesi non si è fatto nulla, litigano su tutto, è frustrante. E' difficile anche fare opposizione. A me va bene anche Topolino se mi porta al voto. Se preferisco Conte o Topolino? Topolino". E al premier va anche la consueta stoccata sui decreti sicurezza: "Ricordo che il signor Conte era accanto a me in conferenza stampa esibendo orgoglioso il cartello 'Decreto sicurezza'. Io non ho cambiato idea, non capisco chi solo qualche mese fa ha approvato un decreto ed ora lo vorrebbe smontare. Io le capriole di Conte non le faccio". Decreti da abrogare come è noto secondo le Sardine, con Santori che non si sbilancia in vista delle regionali in Campania ("guardiamo ai programmi, non ai nomi") fatta eccezione per il no a Salvini e quello a De Luca, bollato come figura divisiva ed al quale si chiede di fare "un passo di lato per mettersi a disposizione di un processo unitario".
Il leader della Lega non scioglie la riserva sul candidato del centrodestra, mentre Napoli si prepara al voto delle suppletive per un seggio al Senato, domenica prossima, test che chiamerà al voto quasi 300mila persone. Salvini chiude la visita tra gli applausi dei simpatizzanti ed i selfie di rito, mentre la tensione all'esterno scema dopo i "vergogna" urlati da un gruppo di contestatori a chi esce dal teatro. Per le Sardine invece la risposta della piazza è di molto inferiore alle attese: a fine novembre per "Napoli non si Lega" c'erano circa seimila persone, mentre stasera in piazza Dante all'assemblea pubblica partecipano in alcune centinaia.
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