La proroga della data delle elezioni regionali, che "può essere giustificata solo da ragioni sanitarie ed emergenziali, sta assumendo i contorni di una decisione politica e, ci sia concesso, basata sulla convenienza di parte, che a nostro avviso non può giustificare la compressione dell'autonomia legislativa regionale e il diritto di voto degli elettori". E' la lettera firmata dai governatori di Campania, Puglia, Veneto, Liguria e Marche, indirizzata a Mattarella, al quale chiedono un intervento per evitare che le elezioni si svolgano dal 20 settembre in poi, come è intenzione del Governo.
E si è concluso con un nulla di fatto l'incontro tra il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e governatori delle cinque regioni prossime alle elezioni, De Luca, Emiliano, Ceriscioli, Toti e Zaia, presidenti rispettivamente di Campania, Puglia, Marche, Liguria e Veneto. Il tema dell'incontro è stato la data delle votazioni che erano state posticipate per l'emergenza Covid e che secondo il governo potrebbero svolgersi il prossimo 20 settembre. I cinque governatori hanno però espresso la massima contrarietà su questa data, chiedendo di anticiparla e di aprire un ventaglio possibile per le elezioni dal 27 luglio. "Votare è un principio democratico, se va avanti così siamo costretti a rompere con il governo", hanno detto i cinque governatori, secondo quanto si apprende.
Il ministro ha poi ricordato ai governatori, sempre secondo quanto si è appreso, che non viene leso alcun diritto decisionale e che i presidenti delle Regioni potrebbero indire le elezioni già per il 6 settembre: secondo le norme, entro il 18 luglio è possibile presentare il provvedimento ed entro il 7-8 agosto le candidature, facendo partire la campagna elettorale dal 7 agosto. Al termine della riunione il ministro Lamorgese, che da mesi è già in contatto con le regioni in merito alla questione della data delle elezioni, ha preso atto delle posizioni dei cinque governatori e le riporterà al Presidente del Consiglio per poi riaggiornarsi con i governatori. All'incontro era presente anche il presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini.
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