L'Iss prescrive, i sindaci protestano e gli habitué della spiaggia libera appaiono disorientati all'avvio della nuova stagione balneare segnata dal Covid. Un'indagine di Facile.it su un campione di 505 persone indica che il 32,4% degli intervistati non sa con certezza quali siano le regole da rispettare in riva al mare; il 30,1% non è sicuro di poter rispettare il distanziamento in spiaggia o sa già che non riuscirà a farlo.
Diverse città si stanno comunque attrezzando per introdurre sistemi di prenotazione tramite app che consentono l'accesso alla spiaggia libera. Ancora non c'è stato il consueto assalto alle spiagge, ma dalla prossima settimana, con la chiusura delle scuole, è facile immaginare che i 7mila km di litorale del Paese si popoleranno, tempo permettendo.
Tante però le incertezze, dopo le linee guida stilate dall'Iss che peraltro ammette come la sorveglianza, nelle spiagge libere, risulti "di difficile praticabilità". Toccherà ai sindaci applicare le misure per minimizzare il rischio, assicurare la vigilanza e regolamentare gli accessi in modo da garantire il distanziamento interpersonale e individuare le procedure di sanificazione delle aree comuni. Compiti contestati dal presidente dell'Anci Antonio Decaro, che giudica "impossibile far rispettare, sulle spiagge libere, le nuove regole del distanziamento".
L'estate è però ormai alle porte e diversi sindaci si stanno organizzando per accogliere in sicurezza i turisti.
A Tarquinia (Viterbo) un' "ordinanza balneare straordinaria" regolamenta l'accesso e l'utilizzo delle spiagge. In quelle libere sarà possibile andare solo previa prenotazione con un'app chiamata 'In spiaggia'. Per ombrelloni, lettini e sdraio valgono le stesse regole degli stabilimenti (distanza minima di tre metri dall'asse di ogni singolo sostegno, di 4,5 metri tra le file). Una "specifica cartellonistica multilingue" indicherà i comportamenti da tenere in spiaggia ed in acqua. Le aree libere dovranno esser controllate dalla polizia locale o "da altre autorità preposte". A questo scopo i servizi di presidio potranno essere affidati a "steward da spiaggia" formati.
Anche Jesolo (Venezia) è pronta con un'ordinanza del sindaco Valerio Zoggia: la stagione partirà ufficialmente il 6 giugno. Le prenotazioni saranno possibili attraverso l'app 'J.Beach' e il relativo portale web, attivi per il fine settimana del 13 giugno e saranno obbligatorie per chi vorrà accedere alle spiagge libere.
App per le spiagge libere, inoltre, ad Ancona, come deciso dalla sindaca Valeria Mancinelli. Si chiama 'iBeach' e, disponibile dal 4 giugno, ha già raggiunto diverse centinaia di prenotazioni.
A Bacoli (Napoli) le spiagge libere riaprono nel fine settimana. Si accede attraverso l'applicazione 'Prenota Lido'. Le prenotazioni sono possibili fino alle 24 per il giorno successivo e divise su tre fasce orarie: 7-13, 13-19 oppure 7-19.
Diversa la scelta di Capalbio (Grosseto). Per accedere all'arenile pubblico non sarà necessaria la prenotazione.
Il Comune di Fiumicino (Roma) - che ha 11 km di spiagge libere - ha messo in campo 100 volontari di varie associazioni per assicurarsi che non si creino assembramenti e che vengano rispettate le norme sul distanziamento.
I bagni al mare si possono fare senza rischi di contagio ma a distanza gli uni dagli altri. In spiaggia i bagnanti dovranno portare la mascherina quando il distanziamento è difficile da mantenere, per avere accesso agli stabilimenti sarà misurata la temperatura a ospiti e personale. Rassicurazioni e regole arrivano dall'Istituto superiore di Sanità (Iss) nel Rapporto sulle attività di balneazione e la diffusione del SARS-CoV-2' che spiega: "Assume scarsa rilevanza il rischio correlato alla potenziale contaminazione delle acque" da reflui presenti a monte dell'area di balneazione o diffusi da imbarcazioni. "Le misure di controllo e monitoraggio ma anche la suscettibilità del virus alle variabili ambientali rendono trascurabile il rischio".
Nel primo piano pubblicato sul sito dell'Iss le misure contro il virus sono chiare. In spiaggia restano vietati gli assembramenti, le feste e gli eventi musicali se non solo di ascolto. Gli accessi agli stabilimenti attrezzati prevedono la prenotazione, mentre per le spiagge libere, dove la sorveglianza risulta di difficile praticabilità, sono chiamati i sindaci e gli altri enti locali competenti ad applicare le forme di riduzione del rischio.
La pubblicazione del Gruppo di lavoro ambiente-rifiuti Covid-19 in collaborazione con ministero della Salute, Inail, Coordinamento di prevenzione della Conferenza Stato-Regioni e degli esperti delle Arpa ha come obiettivo l'innalzamento del livello di sicurezza in vista della stagione balneare. Le raccomandazioni riguardano sia gli stabilimenti che i bagnanti. A cominciare dalla prenotazione dell'accesso agli stabilimenti (anche online) per fasce orarie e registrazione degli utenti per rintracciare eventuali contatti in seguito a contagi. L'elenco delle presenze dovrà essere tenuto dalle strutture per almeno 14 giorni e nel rispetto della normativa sulla privacy. L'Iss sottolinea che spiagge, terreni, arenili o ambienti naturali non devono essere trattati in alcun caso con prodotti biocidi.
Il distanziamento deve essere di almeno 1 metro tra persone che non appartengono allo stesso nucleo familiare, e in ogni circostanza anche durante la balneazione. Permane la responsabilità di vigilanza sul distanziamento dei bambini.
La pulizia, con regolarità almeno giornaliera, riguarda tutte le superfici, gli arredi delle cabine e le aree comuni; va fatta in modo regolare e frequente la sanificazione delle attrezzature (sedie, sdraio, lettini, inclusi galleggianti e natanti), oggetti e servizi igienici, limitando l'utilizzo delle strutture come cabine-doccia singole e spogliatoi quando non sia possibile assicurare una disinfezione tra un ospite e l'altro. Ai bagnanti verranno forniti disinfettanti per l'igiene delle mani, mentre il personale dovrà essere dotato di dispositivi di sicurezza personale (mascherine, schermi facciali, guanti) e dovrà utilizzarli obbligatoriamente in caso di contatti ravvicinati con i bagnanti. Le mascherine dovranno essere smaltite con i rifiuti indifferenziati. Cartelloni e locandine indicheranno le regole comportamentali.