Politica

Ok del Senato al decreto sui test sierologici

Ok da 135 senatori, 101 no. Ora passa alla Camera

Redazione Ansa

L'Aula del Senato approva il decreto legge sui test epidemiologici e sierologici per il contrasto al coronavirus. Il testo, che ora va alla Camera, è stato approvato a Palazzo Madama con 135 voti a favore, 101 contrari ed un astenuto. L'opposizione si è espressa contro il provvedimento, lamentando lacune in tema di privacy nella raccolta dei dati.

Il decreto disciplina lo svolgimento di un'indagine epidemiologica e statistica, condotta dal Ministero della salute e dall'Istat, sulla diffusione nella popolazione italiana del virus Sars-Cov-2, che causa la malattia nota come Covid-19.

L'indagine si basa sull'esecuzione di analisi sierologiche per rilevare la presenza di anticorpi specifici negli individui compresi nei campioni, per acquisire un quadro di dati sullo stato immunitario della popolazione e sulla diffusione del virus, sulle caratteristiche epidemiologiche cliniche e sierologiche del virus, ivi compreso il tasso di letalità e sulla possibilità di adeguare le misure di profilassi e di contenimento e le decisioni strategiche nel settore sanitario e socio-sanitario.

Il testo autorizza il trattamento per fini statistici e di studi scientifici dei dati personali rilevati nell'ambito dell'indagine di sieroprevalenza. Viene istituita presso il Ministero della Salute una piattaforma tecnologica per l'indagine.

Tocca all'Istat, in accordo con il comitato tecnico scientifico, individuare campioni casuali di individui che saranno invitati a sottoporsi alle analisi sierologiche in oggetto. L'Istat trasmette con modalità sicura alla piattaforma i dati anagrafici e il codice fiscale degli individui compresi nel campione, e la Croce rossa italiana verifica telefonicamente la disponibilità dei singoli all'effettuazione delle analisi sierologiche, fissando l'appuntamento per il test e fornendo informazioni sintetiche.

I campioni raccolti presso gli appositi punti di prelievo vengono analizzati e refertati dai laboratori individuati dalle Regioni e dalle Province autonome; i risultati delle analisi sono comunicati all'interessato e, per il tramite della piattaforma, al Ministero della salute e all'Istat. I campioni sono conservati per un periodo non superiore ai cinque anni. I dati personali verranno cancellati trascorsi quarant'anni dalla raccolta, e potranno essere usati sia dall'Iss sia dall'Inail.

   

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