Promette un "piano concreto" per "correre", il premier Giuseppe Conte. E prova a sminare gli stati generali, dopo gli attriti nella maggioranza: nega di volersi creare un partito, parla di "condivisione", invita Vittorio Colao ma derubrica a "buono" il suo lavoro e dice che le critiche "ci stanno".
A chi dal centrodestra lo accusa di fare passerelle, Conte replica: "Con i ministri e i capigruppo di maggioranza, che vedrò nelle prossime ore, prepariamo proposte concrete e condivise. A livello europeo hanno molto apprezzato la predisposizione a elaborare il piano e il fatto che ci siamo messi subito al lavoro per progetti che fanno bene e che ci faranno correre". Si va dal reshoring di competenza del ministro dello Sviluppo economico, a una sorta di business school pubblica proposta dalla ministra della P.a.. Troveranno spazio anche alcune idee della task force di Colao, che lunedì mattina aprirà i tavoli di lavoro illustrando il suo piano: "Ha fatto un buon lavoro, alcune critiche sono normali", dichiara Conte. E annuncia per sabato una giornata di confronto con gli interlocutori internazionali, sulle sfide economiche in un contesto più ampio: gli ospiti vanno da Christine Lagarde (Bce) a Cristalina Georgieva (Fmi), da Ursula Von Der Leyen e Paolo Gentiloni (Commissione), a David Sassoli (Parlamento Ue).
Potrebbe esserci anche Visco.
Quanto all'opposizione, Fdi, Lega e Fi avrebbero dovuto essere accolti a Villa Pamphili venerdì pomeriggio e invece, in un vertice, scelgono come linea comune di non partecipare.
"Colgo l'occasione per ringraziare Vittorio Colao e la sua task force che ha fatto un ottimo lavoro".Lo ha detto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. "Ci sono moltissime buone proposte" e "adesso tutti nel governo lo stanno studiando", ha detto Gualtieri. "Questo governo è contrario e non farà mai condoni"; ha aggiunto Gualtieri. "La voluntary disclosure è una cosa diversa ed è un'opzione seria su cui si può lavorare".
Stati generali, Conte, un piano concreto. Fdi, Lega e Fi: 'Non andremo'
C.destra, no a stati generali. Premier, assurdo,non faccio partito