BOLOGNA, 25 GIU - Le risorse per affrontare la crisi economica legata alla pandemia per il coronavirus innescano un nuovo braccio di ferro tra Governo e Regioni con queste ultime che lanciano l'aut aut: o vengono stanziati altri due miliardi di euro per fare fronte alle minori entrate causate dall'emergenza Covid-19, oppure si va alla rottura delle relazioni istituzionali. Ad agitare lo spettro dello strappo è il governatore emiliano, Stefano Bonaccini, sempre più proiettato sulla scena politica nazionale, che in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni invoca la necessità di un accordo con Roma dai tempi definiti.
"O il Governo stanzia altri due miliardi per le Regioni a statuto ordinario o interrompiamo le relazioni istituzionali", dice durante una videoconferenza sull'assestamento al bilancio 2020 varato dalla Giunta emiliana. "E sarebbe la prima volta che mi capita in cinque anni", rimarca. C'è "fiducia", ripete Bonaccini, perché si sta lavorando "molto bene col Governo", ma mette un punto fermo alle richieste dei governatori dopo fitte interlocuzioni delle ultime settimane con l'Esecutivo, in particolare coi ministri Gualtieri e Boccia, responsabili dell'Economia e degli Affari Regionali.
Il tema è quello di un ulteriore impegno dello Stato nella copertura delle minori entrate delle Regioni che, secondo i governatori, rischiano di mettere a rischio servizi essenziali. Dal decreto Rilancio era stato messo sul piatto un miliardo e mezzo, cifra già allora giudicata insufficiente dalle Regioni che ora rilanciano con un impegno stimato in due miliardi. Le risorse dovrebbero arrivare in un nuovo decreto finanziato in deficit, grazie a un ulteriore scostamento di bilancio: che si farà, è stato dichiarato sia dal premier Giuseppe Conte che dal ministro Roberto Gualtieri ma l'entità dello scostamento e lo stanziamento per le Regioni nel nuovo decreto, si conosceranno non prima di un paio di settimane. A Bonaccini ha poi replicato il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, che si dice "convinto" che su scuola - altro tema spinoso - e su risorse finanziarie per coprire le mancate entrate si troverà una quadra.
Sulla proposta dei due miliardi aggiuntivi le Regioni sono inamovibili. "A nome delle Regioni - sottolinea a più riprese Bonaccini - abbiamo la necessità altrimenti non riusciamo a chiudere i nostri bilanci". In Conferenza unificata Bonaccini precisa di aver "chiesto un impegno formale per una compensazione" e di aver "presentato una proposta in tale direzione, trovando attenzione da parte del Governo. Chiediamo di arrivare alla firma di un accordo Governo-Regioni, sia con quelle a statuto speciale che con quelle a statuto ordinario". Per queste ultime, sulla base dei dati del Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici (Siope) "occorre prevedere l'integrazione dei 1.510 milioni che dovrebbero aggiungersi ai 500 già previsti da decreto Rilancio. Voglio avere fiducia che si trovi pieno accordo con il Governo".
In serata si apre uno spiraglio: "Abbiamo chiesto al Governo e ottenuto che entro martedì ci sarà accordo politico per riconoscerci quello che ci spetta", ha detto Bonaccini ospite di un programma televisivo.
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