Il centrodestra torna unito in piazza del Popolo per sfidare il governo "giallorosso", chiedere elezioni prima possibile e ipotizzare una spallata in autunno.
L' ultima volta ci furono polemiche per qualche selfie di troppo, subito dopo il lockdown. Stavolta, invece, niente assembramenti: si manifesta in modo "responsabile", con oltre 4 mila posti a sedere, opportunamente distanziati, niente bandiere di partito, solo tricolori, davanti all' enorme palco azzurro con su scritto: "Insieme per l'Italia del lavoro". Molte le sedie vuote, circa un quarto di quelle disponibili, così il programma parte con qualche ritardo e trapela imbarazzo tra gli organizzatori: c'è chi teme una riedizione del flop trumpiano in Oklahoma, qualche settimana fa.
Ma alla fine Giorgia Meloni smorza ogni tensione: "La risposta è stata quella che ci aspettavamo: tra il caldo, il fatto che siamo il 4 luglio, che si doveva mandare una mail, tra un po' ci facevano pagare il biglietto...". Sul palco domina l'unità e la concordia: tutti i leader esprimono solidarietà al Cavaliere, alla luce delle ultime rivelazioni sulla sua condanna. Matteo Salvini dice che è stato "eliminato in modo infame", Antonio Tajani ricorda come sia stato "un plotone di esecuzione" ad averlo cacciato dal Senato. "Un pezzo di magistratura - attacca l'ex Presidente del Parlamento europeo - vuole far passare a Salvini lo stesso che ha passato Berlusconi". Anche Giorgia Meloni ricorda che Berlusconi "è stato perseguitato sino a farlo decadere". "Quanto deve durare? Serve una riforma della giustizia, basta, basta". La parola d'ordine è evitare con cura ogni tema che possa spezzare il ritrovato idillio interno alla coalizione: il tanto controverso ricorso al Mes scompare del tutto da ogni intervento. A scanso di equivoci viene decisa anche una tregua tra i gazebo: sono tre in piazza, gli unici luoghi dove compaiono simboli di partito. Per scongiurare una sorta di gara nella 'conta' delle firme alle diverse petizioni, FdI e Lega decidono di sospendere la raccolta. Solo Fi, procede tranquillamente incamerando duemila adesioni alla proposta di una Commissione d'inchiesta sulla giustizia e alla domanda di nominare Berlusconi senatore a vita.
"Dalla piazza un segnale di speranza, di voglia di ripartire", dice Salvini, appena arrivato a Piazza del Popolo. "Sul Mes avremo la forza, la costanza e la bravura di convincere gli altri sulla bontà delle nostri posizioni. Ma oggi in questa piazza c'è la squadra per poter governare l'Italia nei prossimi anni. Da questa piazza parte la libertà dall'altra parte solo il flop assoluto e la burocrazia. Per dialogare - conclude - bisogna essere in due".
Di Berlusconi mi fido "totalmente". Il leader della Lega è poi tornato sull'invito ricevuto dal premier Conte: "Anche noi dialoghiamo, non solo Forza Italia, però - sottolinea - per dialogare bisogna essere in due".
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