L'operazione "capannone", ossia la presunta vendita gonfiata di un immobile per la Lombardia Film Commission, è indicata quasi "come marginale nella segnalazione di operazione sospetta del 19 maggio 2020" e "rimangono sicuramente da esplorare altri ancor più delicati settori in cui il 'pool' di commercialisti ha impiegato la propria professionalità". Lo scrive la Procura di Milano nella richiesta di custodia che ha portato ai domiciliari tre commercialisti di fiducia della Lega. "Del resto - aggiungono i pm - che la presente vicenda abbia generato fibrillazioni ai piani alti della politica ne è prova il riservato incontro tenutosi in Roma per studiare anche le strategie di difesa del direttore della filiale di Seriate di Banca Ubi", Marco Ghilardi.
L'ex presidente della Lombardia Film Commission Alberto Di Rubba, direttore amministrativo per la Lega al Senato, "è non solo uomo di partito come Manzoni, ma anche pubblico ufficiale piazzato dal partito a presiedere uno dei tanti enti del sottobosco della pubblica amministrazione attraverso i quali sono drenati i soldi pubblici", ossia attraverso la vendita gonfiata di un capannone nel Milanese. Lo scrivono l'aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi nella richiesta di custodia depositata assieme a migliaia di atti, consultati dall'ANSA, nell'inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf.
Se per "le reazioni alle contestazioni disciplinari di un direttore di filiale compiacente", quello della Ubi di Seriate (Bergamo), i contabili della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni "raggiungono subito i piani altissimi della politica a Roma nelle giornate del 26 e 27 maggio, allora è facilmente immaginabile la reazione e la capacità di inquinamento probatorio di persone tanto infiltrate nelle istituzioni", scrivono Fusco e Civardi nella richiesta di custodia. I pm fanno riferimento al "riservato incontro tenutosi in Roma" a fine maggio e a "fibrillazioni ai piani alti della politica".
"Sono operazioni prive di valide ragioni economiche che, al di là degli importi, non mi è capitato di vedere in tutta la mia carriera. E ho lavorato in banca quasi trent'anni". Così Marco Ghilardi, ex direttore della filiale Ubi di Seriate (Bergamo) testimoniando davanti ai pm di Milano, ha descritto alcune "movimentazioni" sui conti della Taaac, una delle tante società riconducibili ad Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, due dei commercialisti vicini alla Lega arrestati per il caso Lombardia Film Commission. Il teste nel verbale del 22 luglio ha parlato anche dei "giri di soldi tramite 'Più voci'", l'associazione di cui era legale rappresentante il tesoriere della Lega Giulio Centemero, e del fatto che "Di Rubba mi aveva chiesto di aprire il conto di Radio Padania e delle associazioni regionali della Lega".
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