"Il Movimento ha deciso come sempre attraverso i suoi strumenti. Abbiamo votato su Rousseau ed è stata assunta una decisione. E lasciatemi dire un'altra cosa: qui non stiamo facendo nessuna alleanza con FI o con la Lega, proprio nessuna. E non abbiamo firmato cambiali in bianco. Non è una questione di alleanze, ma di capire qual è oggi l'interesse pubblico, cos'è che viene prima di noi e prima delle esigenze di ogni partito. Lo voglio ricordare perché ho come l'impressione che nel dibattito di questi giorni sia scomparso il Paese, e le sofferenze che tanti stanno vivendo". Lo scrive il presidente della Camera Roberto Fico su Fb.
"Il M5S voterà sì" al governo Draghi, "ogni altro voto sarà considerato in dissenso dal gruppo. Non sarà una fiducia in bianco ma vigileremo e combatteremo sulle cose che non andranno bene". Lo ha detto, a quanto si apprende da fonti parlamentari M5S che partecipano alla riunione, il capo politico del Movimento Vito Crimi aprendo l'assemblea dei deputati.
Restano agitate le acque in casa M5s in vista del voto di fiducia di mercoledì sul governo Dragi. Un appello "al Capo Politico pro tempore o in sua vece al Garante" per chiedere, tra l'altro, un nuovo voto su Rousseau è comparsa in rete.
Si chiede l'immediata apertura di una discussione su Rousseau per poter valutare, tra l'altro, sull' "immediata nuova consultazione, che ponga gli iscritti nella possibilità di esprimersi sulla base di un quesito onesto, sincero, veritiero e reale sul ruolo del Movimento 5 Stelle nel Governo Draghi, e quindi una chiara espressione di voto degli iscritti, tale da consentire ai Portavoce nazionali di non avere dubbi sull'indirizzo politico dell'Assemblea al quale uniformarsi" . La petizione che gira on-line tra la base e che porta la firma di una settantina di iscritti al M5s, parlamentari come Barbara Lezzi,Luisa Angrusani, e Bianca Laura Granato e portavoce locali come Francesca De Vito e Marì Muscarà.
"La perdita di credibilità oltre che di compattezza, per non aver dato seguito ad una votazione reale e concreta sul Governo Draghi, ha portato il gravissimo volontario allontanamento di Alessandro Di Battista che si traduce in una incommensurabile perdita di un esponente che ha incarnato la forza propulsiva del Movimento, concorrendo alla sua creazione e formazione identitaria, sin dalle origini". Lo scrivono in un appello per tornare a votare su Rousseau, attivisti e parlamentari del Movimento. Nella petizione i sottoscrittori, in qualità di iscritti al M5S, lamentano che ormai da troppi mesi assistono "impotenti alle conseguenze di decisioni politiche e di scelte calate dall'alto, che stanno causando danni irreversibili all'immagine del Movimento, alla coesione interna ed al suo radicamento".E ricordano che le ragioni della nascita del M5S si basava sulla volontà di dare il controllo delle scelte politiche ai cittadini, attraverso strumenti trasparenti di "democrazia partecipativa" per costruire "proposte programmatiche" e non certo da "compromessi o strategie e convenienze politiche ed economiche". Insomma, "è ormai sotto gli occhi di tutti il dato allarmante del crollo dei consensi che dal 2018 vede una drastica diminuzione nei sondaggi di almeno il 50%".
"Pretendere dai nostri portavoce nazionali il voto di fiducia al governo Draghi e di punirli con l'espulsione, sulla base dell'art. 11 dello statuto del M5S, in caso di dissenso, è da ritenere profondamente illegittimo e ingiustificato, vista la confusione creata dalla totale incoerenza e tendenziosità del quesito sottoposto, con quanto si deve andare a votare in Parlamento". Lo scrivono i sottoscrittori della petizione per tornare al voto degli iscritti M5ssu Rousseau: gli stessi non escludono di adire le vie legali qualora non vengano adottati i provvedimenti richiesti. C'è infatti la possibilità che possano ricorrere in tribunale affinché ordini il rinnovo delle consultazioni. Quanto alla possibilità di espellere gli "obiettori" , i firmatari dell'appello ricordano "nessun obbligo può essere imposto ai nostri portavoce poichè il Premier non è espressione del M5S sulla base dell'articolo 3 del Codice Etico del M5S", nè, tanto meno, per la "manifestazione di voto palesemente viziata da un quesito poco chiaro e ipotetico". Stando così le cose, i "nostri portavoce nazionali dovranno quindi votare secondo coscienza" senza per questo incorrere in qualsiasi successiva espulsione, ma "rispondendo della loro personale fiducia ad un Governo presieduto da colui nel quale non abbiamo mai riposto grande considerazione per le sue pregresse scelte e azioni politiche".
Conte,giusto e opportuno intergruppo parlamentare 5S-Pd-Leu - "L'iniziativa annunciata dai Capigruppo in Senato di M5S-Pd-Leu di costituire un intergruppo parlamentare per promuovere iniziative che rilancino l'esperienza positiva di governo che si è appena conclusa è giusta e opportuna". Lo dichiara l'ex premier Giuseppe Conte. "In questa fase è ancora più urgente l'esigenza di costruire spazi e percorsi di riflessione che valorizzino il lavoro comune già svolto e contribuiscano ad indirizzare la svolta ecologica e digitale e le riforme di efficientamento della Pa e della giustizia nel segno di una maggiore equità e inclusione sociale", sottolinea.