"C'e stato un confronto ampio, sereno e franco su tutti i temi, dalla famiglia alla scuola. Clima davvero molto costruttivo".
Nel salone dell'Ambasciata sono tutti seduti ben distanziati. Il presidente della repubblica Sergio Mattarella e il cardinale Parolin sono disposti uno di fianco all'altro, mentre su un lato della stanza c'è il presidente della Cei, Bassetti, e il segretario generale mons. Stefano Russo, e sull'altro i presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, il presidente del Consiglio Draghi, quello della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio. Nel corso dell'incontro, fuori del Salone principale, anche fitti e cordiali colloqui a tu per tu, sempre in mascherina, tra Mattarella e Parolin, con accanto il ministro degli esteri Luigi Di Maio, e tra lo stesso Mattarella e Bassetti. Tra gli altri ministri presenti, Patrizio Bianchi (istruzione), Elena Bonetti (famiglia), Roberto Speranza (salute).
"La conversazione è stata molto serena - commenta al termine Parolin - è stato presentato il piano di azione del governo che ci ha trovato molto attenti soprattutto nella volontà di riportare al centro la famiglia e di sostenerla con adeguate politiche familiari". "Noi abbiamo sottolineato l'apporto etico della Santa Sede - aggiunge - che è quello di natura etica e di avere un approccio diverso anche sui temi ambientali. Noi pensiamo che il nostro contributo sia sul piano di educazione e su un nuovo stile di vita. Il confronto ci lascia fiduciosi". "Abbiamo parlato di tutti i problemi di maggiore urgenza in questo momento a cominciare dalla famiglia, la scuola, i giovani, i rapporti fra le istituzioni. Il clima è stato buono e costruttivo - ribadisce Bassetti -. C'è stata convergenza su tutti gli argomenti, anche su quelli di politica estera, che sono i più complessi, anche sulle migrazioni. C'è stato davvero uno scambio sereno e aperto. Abbiamo sottolineato i problemi comuni di questa pandemia". Quindi parlando del Covid, sottolinea: "Siamo in una condizione surreale. Delle volte mi sveglio la mattina e penso sia stato un brutto sogno. Sono ottimista, bisogna che portiamo una grande speranza per far capire che la notte è lunga ma che l'alba viene come dice la sentinella di Isaia. Sta anche a noi costruirla con un impegno fattivo. Soprattutto pensando ai giovani che sono i più smarriti per via di tutte le chiusure della pandemia. Non è il tempo di pensare a noi, ma come dice il Papa di essere il samaritano che si china dove c'è bisogno di curare un ferito".
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