Politica

Il Papa: 'In Iraq sarò pellegrino di pace in cerca di fraternità'

'Vengo per implorare al Signore perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e di terrorismo'

Iraq, preparativi per l'arrivo del Papa

Redazione Ansa

"Giungo tra voi come pellegrino di pace a ripetere: 'voi siete tutti fratelli'. Sì, vengo come pellegrino di pace in cerca di fraternità animato dal desiderio di pregare insieme e di camminare insieme anche con i fratelli e le sorelle di altre tradizioni religiose nel segno del padre Abramo che che riunisce in un'unica famiglia musulmani ebrei e cristiani". Lo dice Papa Francesco in un videomessaggio al popolo iracheno alla vigilia della sua partenza per Baghdad.

"Vengo come pellegrino penitente per implorare dal Signore perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e di terrorismo, per chiedere a Dio la consolazione dei cuori e la guarigione delle ferite". Lo dice il Papa in un videomessaggio al popolo iracheno alla vigilia della sua partenza per Baghdad.

Il Papa, nel videomessaggio al popolo iracheno, alla vigilia della sua partenza per Baghdad, rivolge un particolare pensiero si cristiani: "Avete testimoniato la fede in Gesù in mezzo a prove durissime, attendo con trepidazione di vedervi. Sono onorato di incontrare una Chiesa martire: grazie per la vostra testimonianza! I tanti, troppi martiri che avete conosciuto ci aiutino a perseverare nella forza umile dell'amore". "Avete ancora negli occhi le immagini di case distrutte e di chiese profanate, e nel cuore le ferite di affetti lasciati e di abitazioni abbandonate. Vorrei portarvi la carezza affettuosa di tutta la Chiesa - dice Papa Francesco - , che è vicina a voi e al martoriato Medio Oriente e vi incoraggia ad andare avanti. Alle terribili sofferenze che avete provato e che tanto mi addolorano, non permettiamo di prevalere. Non arrendiamoci davanti al dilagare del male".

Il Papa, nel videomessaggio al popolo iracheno, alla vigilia della sua partenza per Baghdad, sottolinea: "finalmente sarò tra voi. Desidero tanto incontrarvi, vedere i vostri volti, visitare la vostra terra, antica e straordinaria culla di civiltà". "Cari fratelli e sorelle, ho tanto pensato a voi in questi anni, a voi che molto avete sofferto, ma non vi siete abbattuti. A voi, cristiani, musulmani; a voi, popoli, come il popolo yazida, gli yazidi, che hanno sofferto tanto, tanto; tutti fratelli, tutti. Ora vengo nella vostra terra benedetta e ferita - dice ancora il Papa - come pellegrino di speranza. Da voi, a Ninive, risuonò la profezia di Giona, che impedì la distruzione e portò una speranza nuova, la speranza di Dio. Lasciamoci contagiare da questa speranza, che incoraggia a ricostruire e a ricominciare. E in questi tempi duri di pandemia, aiutiamoci a rafforzare la fraternità, per edificare insieme un futuro di pace. Insieme, fratelli e sorelle di ogni tradizione religiosa. Da voi, millenni fa, Abramo incominciò il suo cammino. Oggi sta a noi continuarlo, con lo stesso spirito, percorrendo insieme le vie della pace!". Il videomessaggio del Papa è in italiano ma è aperto dal saluto in arabo 'assalam lakum!' (pace a voi) ed è chiuso da 'shukran!' (grazie).

 

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