"Riaperture in sicurezza, dove i dati lo consentono, e nuovi protocolli per rivedere il numero di accessi in teatri e impianti sportivi, senza dimenticare palestre, bar, ristoranti e negozi: un nuovo protocollo è già stato chiesto per aumentate il pubblico all'Arena di Verona. La Lega c'è e presto ribadirò le nostre proposte concrete e ragionevoli al Presidente del Consiglio Mario Draghi. La stella polare resta il supremo interesse degli italiani". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.
Le proposte dei governatori della Lega
Via libera a cinema e teatri con il contingentamento, ristoranti aperti a cena nelle Regioni con dati da zona gialla, locali con saracinesca alzata fino alle 18 anche in zona arancione ma a patto di avere tavoli distanziati e all'esterno e sport 'one to one'. Sono queste, secondo quanto si apprende da fonti leghiste, alcune delle proposte che i governatori della Lega stanno valutando, con l'obiettivo di negoziare col governo un allentamento delle restrizioni. "Per la Lega - spiegano le stesse fonti - è il momento della programmazione a lungo termine: stop ai divieti e regole certe da far rispettare a tutti
L'Italia a 2 colori. Si valutano le aperture in base ai dati
L'Italia intanto è su due binari, con 10 regioni (Veneto, Marche, Lazio, Abruzzo, Liguria, Basilicata, Sicilia, Molise, Sardegna, Umbria) e le province autonome di Trento e Bolzano in arancione e nove in rosso (Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Valle d'Aosta e Campania), ma senza escludere l'ipotesi di un allentamento delle misure in quei territori dove i dati dell'epidemia migliorano.
La cabina di regia non è stata al momento convocata, ma è sulla base dei dati elaborati settimanalmente dall'Iss, Direzione generale Prevenzione e Regioni che verranno eventualmente valutati la situazione sulla diffusione del contagio, eventuali misure e i tempi necessari. E se le cifre saranno confortanti, per l'apertura graduale del Paese sarà imprescindibile infilare una serie di passaggi e - se ci sarà - il provvedimento dovrebbe comunque essere contenuto in una delibera che dovrà poi avere l'ok definitivo dal Consiglio dei Ministri. L'obiettivo è programmare date e stabilire se e chi potrà alzare le serrande dopo il 20 aprile. Prima però il premier Mario Draghi avrà una serie di colloqui e appuntamenti istituzionali: giovedì prossimo ci sarà l'incontro con le Regioni, con il tema del Recovery all'ordine del giorno.
I governatori, che vedranno anche il ministro Mariastella Gelmini alla Conferenza Stato-Regioni, chiedono di "fornire prospettive a quei settori chiusi valutando aperture subito dopo il 20 aprile, nel caso di un miglioramento dei dati epidemiologici, per poi permettere da maggio la ripartenza di attività in stand-by da troppo tempo, come le palestre". La proposta, dalla metà del mese, oltre a bare ristoranti è riferita anche per i parrucchieri in zona rossa e i musei. Oltre al leader della Lega, Matteo Salvini, a spingere per le ripartenze in alcuni territori prima della fine del mese è anche Forza Italia. "Pensiamo che già dopo Pasqua si possa iniziare a ragionare, con tutte le precauzioni del caso, in merito a mirati interventi", spiega il capogruppo di FI alla Camera, Roberto Occhiuto, il quale spera che "già nella settimana tra il 12 e il 18 aprile ci possa essere un primo tagliando di verifica". Stesso auspicio del presidente della Lombardia, Attilio Fontana.
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