"Siamo convinti che sia necessario prevedere una scuola che vada sempre più verso il tempo pieno, in cui però il tempo pieno non sia solo l'ampliamento di quanto c'è già ora ma sia la possibilità di comprendere la fase complessa della vita che è la crescita, in cui si trasformano corpo mente e atteggiamenti. Questo implica massicci investimenti su mense e palestre, soprattutto al sud.
"Dobbiamo uscire dalle gabbie del '900 alle superiori in cui tutto era messo in linea: matematica distinta da italiano, ginnastica, religione, il tutto in cocktail. La scuola deve essere rispondente alla interdisciplinarietà, non deve cumulare informazioni, ne siamo travolti. Dobbiamo dare ai nostri ragazzi più strumenti e in questo senso leggiamo le stem: non deve essere la sommatoria di scienze, matematica e tecnologie. Di stem ce ne vogliono di più e non si tratta di una alternativa alla formazione classica di cui dobbiamo essere orgogliosi. La scuola deve essere maggiormente in grado di dare strumenti critici e di vita collettiva. L'operazione è titanica e non vuole dire riformare la scuola ma ripensare in profondità gli strumenti che servono per affrontare le situazioni come quelle che abbiamo vissuto", ha concluso Bianchi.
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