Invocano il dialogo fino all'ultimo secondo. Ma continuano a battagliare attaccando Enrico Letta e la parte più intransigente del Pd, specie dopo che il segretario dem ha rifiutato di incontrare il leader della Lega. A tenere alto lo scontro sul disegno di legge Zan sono i due Matteo, da un lato Salvini e dall'altro Renzi. Entrambi ripetono il mantra della mediazione ancora possibile per modificare il testo. E' necessaria anche dopo le richieste della Santa sede - ricorda la Lega - o per "rispetto del Parlamento" di cui mancherebbe il segretario Dem, denuncia il senatore Andrea Ostellari. Oppure come sollecita Italia viva, per arrivare a un patto che, una volta cambiati alcuni articoli, possa approvare la legge a breve nonostante il necessario ritorno alla Camera per l'ok definitivo. Ma il tempo scorre e alla vigilia della settimana decisiva per il provvedimento contro l'omotransfobia al Senato, non c'è aria di tregua.
Il Pd respinge le accuse come "propaganda" e tira dritto. La discussione ricomincia in Aula martedì pomeriggio, a mezzogiorno scade il termine per presentare gli emendamenti. Sul provvedimento incombe il rischio di un rinvio dell'esame a settembre: sempre più concreto, per via dei decreti legge in arrivo a partire da mercoledì e della pausa agostana di Palazzo Madama. Pesa inoltre il voto segreto, che potrebbe essere chiesto già sugli emendamenti. Dopo la discussione, li proporrà il centrodestra (la Lega in testa), ne annuncia uno il senatore del Partito socialista, Riccardo Nencini (sull'articolo 4, la cosiddetta 'clausola salva-idee' perché "la libertà di espressione va difesa", spiega) e altri verranno dai senatori delle Autonomie più scettici.
Italia viva annuncia che non ne presenterà, perché con "ottimismo" confida ancora in un'intesa. Lo dice Laura Garavini, numero due al Senato, forte del fatto che "sempre più colleghi nel Pd si stanno rendendo conto dei rischi sul ddl e spingono per modifiche e per un accordo blindato. E' quanto mi risulta sia emerso nella riunione dei senatori Dem di giovedì scorso". Ufficialmente riscontri dal Nazareno non ce ne sono. Non a caso Renzi bolla il suo ex partito come "il vero partito no Zan", altro che "l'ostruzionismo fatto per mesi della Lega", dice alla Stampa.
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