Silvio Berlusconi e Matteo Salvini uniti sul futuro del centrodestra. Il Cavaliere in diretta telefonica alla festa della Lega a Milano Marittima loda il segretario leghista, dice che è un leader più forte da quando rappresenta tutta la coalizione e conferma: avanti tutta sulla federazione. I due però restano distanti sul tema dell'obbligo vaccinale: il fondatore di Forza Italia è uno strenuo sostenitore del fatto che i medici e i professori si debbano vaccinare per forza. E lo ribadisce: "Sono assolutamente favorevole all'obbligo vaccinale per queste due categorie. Rispetto le opinioni altrui, del resto - aggiunge - se fossimo sempre d'accordo saremmo nello stesso partito".
Sulla linea opposta il segretario leghista, molto dialogante con i manifestanti "No Green Pass" che hanno sfilato in molte città italiane. "Se ci sono 10mila persone in piazza il 31 luglio, vanno capite. Non penso che siano no vax, fascisti. Chiedono diritti e il dovere della politica è ascoltarli", osserva intervistato da Bruno Vespa. Molto freddo, com'è noto, anche sul Green Pass: "Ho detto a Draghi - confida il leader della Lega - guardiamo i numeri, non massacriamo la stagione turistica. Se i numeri ci diranno di intervenire interveniamo ma non entriamo a gamba tesa oggi. Dio non voglia, ma se la situazione peggiora tra 20 giorni interveniamo". Qualche scintilla, nell'intervento di Silvio Berlusconi, con Fratelli d'Italia. Probabilmente, per lodare il padrone di casa, l'ex premier "trascura" il partito di Giorgia Meloni. "Torneremo al governo insieme, come centrodestra unitario, di cui Fi e Lega saranno il cuore pulsante.". A quel punto, Bruno Vespa fa notare il passaggio. E chiede se Fratelli d'Italia avesse ragione o meno a rivendicare la presidenza della Vigilanza Rai.
"Sulla Presidenza della Vigilanza Rai - replica a caldo Berlusconi - la signora Meloni ha ragione: è stato uno sgarbo a cui dovremo rimediare". Più tardi la precisazione: il partito, spiega un deputato azzurro, non lascerà la guida della commissione di Vigilanza Rai (presieduta oggi da Alberto Barachini), ma una sorta di compensazione per il partito di Giorgia Meloni dovrebbe arrivare nella prossima tornata di nomine alla guida delle reti e dei tg della tv di stato, con l'indicazione di un profilo d'area per una rete e un telegiornale. Infine, Salvini ribadisce le bordate già lanciate ieri contro il Movimento Cinque Stelle, annunciando per settembre la battaglia per rivedere il reddito di cittadinanza. Sin dall'inizio dell'intervista "battezza" un microfono non funzionante come uno del "Movimento". "Se escono dal governo - attacca a fine serata - ce ne faremo una ragione, non sarebbe un grave danno per il Paese, ma, tranquilli, la poltrona non la mollano. Hanno già minacciato la crisi 10 volte... ". Il leader della Lega si dice "rassegnato" a votare nel 2023, indicando per Mario Draghi l'orizzonte di fine legislatura (nonostante lui stesso si sia detto a più riprese pronto a sostenerlo per la presidenza della Repubblica). Ma dal Pd osservano con qualche preoccupazione le uscite di Salvini, contro gli altri partiti della maggioranza e contro scelte del governo come il Green pass: "E' la solita Lega di lotta e di governo a cui siamo abituati, ma questa volta Salvini ha passato il segno".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it