Politica

Si chiude la campagna elettorale, abbraccio Salvini-Meloni

Gli ultimi comizi

Redazione Ansa

Si chiude questa lunga campagna elettorale segnata dalla lotta politica, dalla sfida tra i partiti, ma anche da scandali e veleni. Matteo Salvini e Antonio Tajani fanno gli ultimi comizi in Calabria, Giorgia Meloni a Roma, Giuseppe Conte in Piazza a Napoli, sullo stesso palco con Roberto Fico e Luigi Di Maio. Infine il leader dem, Enrico Letta a Siena dove è anche candidato alle suppletive. Oltre la battaglia dei sindaci, il voto delle liste darà risposte alle tante partite aperte all'interno delle coalizioni. 

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Tra i giallorossi è lotta all'ultimo voto tra Pd e i 5 Stelle, soprattutto a Roma e Torino, dove tiene già banco l'incognita dei possibili apparentamenti ai ballottaggio tra 15 giorni. Nel centrodestra, invece, l'abbraccio tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni nella periferia romana fa tornare almeno per un giorno il sereno dopo giorni di gaffes e controversie.

Una campagna dura, condizionata anche da vicende giudiziarie clamorose, come il caso Morisi e quello Lucano. Ma anche da inchieste giornalistiche che fanno discutere come quella di Fanpage sui rapporti tra Fdi e il mondo dell'estremismo di destra: tutti elementi che potrebbero avere conseguenze nel voto di domenica e lunedì.

Enrico Letta e Giuseppe Conte sono ormai da mesi al lavoro per ridurre le distanze tra i propri rispettivi elettorati, anche nelle grandi città, dove per anni si sono guardati in cagnesco. Ora però i tempi sono cambiati: le elezioni politiche sono all'orizzonte, certamente nel 2023, ma chissà anche nel 2022. Ed è tempo di mettere da parte antichi rancori. Proprio il buon esito degli apparentamenti al secondo turno nelle città, Roma e Torino su tutte, potrebbe essere il miglior viatico per un futuro accordo nazionale. 

"Oggi il Pd, per una situazione eccezionale, stiamo governando con Salvini. E' la prima e ultima volta. E' un impegno che mi prendo", ha detto il segretario del Pd a margine di un incontro elettorale a Cortona (Arezzo).

L'abbraccio tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni in favore di telecamere e fotografi prima della conferenza stampa congiunta alla periferia di Roma, a sostegno della candidatura di Enrico Michetti. "C'è affetto politico, siamo destinati a governare assieme", ha detto il segretario leghista.

 

"Mi aspetto meravigliose sorprese. A casa Pd e Cinque stelle ci saranno meno sindaci, noi avremo più sindaci. E poi mi toglierò enormi soddisfazioni", ha detto il segretario federale della Lega alla chiusura della campagna elettorale, insieme agli altri leader del centrodestra, nella periferia romana. "Lezioni di morale di certa gente noi non le prenderemo mai: a Siena si parla di 50 milioni andati in fumo, parlo dei lavoratori di Mps, ma anche di Alitalia". 

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"Dove governa la Lega i rifiuti si raccolgono: al Sindaco di Roma chiederemo onestà, ma da sola non basta. Dopo 5 anni di onestà, onestà, ci sono cinghiali, quartieri di Roma senza acqua e luce". "Chiedo a Michetti un assessorato alle persone con disabilità - ha detto Salvini -. La campagna finisce lunedì, perchè bisogna presidiare seggio e seggio, che questi i voti li trovano dove non ci sono. Basta con 5 anni di Pd e Cinque Stelle perchè questi stanno già facendo accordi sottobanco".

"Non stiamo insieme per interesse - ha detto Giorgia Meloni - non come la sinistra che occupa le poltrone solo per evitare che il centrodestra vada al governo". "Se Michetti è una macchietta - attacca - quanto macchiette sono quei 840 sindaci di sinistra che hanno chiesto la loro consulenza? Ci sono sondaggi interessati, poi la sinistra ha strumentalizzato su presunte nostre divisioni, ma noi siamo compatti, abbiamo una visione comune, non siamo come la sinistra che sta insieme per le poltrone". "Quando Gualtieri dice che chiederà due milioni per Roma mi vergogno per lui, era ministro quando noi chiedevamo nel Pnnr investimenti strategici".

"Io ci sono per rimarcare la mia lealtà nei tuoi confronti In qualsiasi modo possa andare questa elezione io con le persone sono leale". Così Beppe Grilllo in collegamento con la piazza di Roma dove Virginia Raggi chiude la campagna elettorale. "Tu non sparirai nel caso non vincessi la carica di sindaco, non sparerai dal Movimento, sei nel comitato dei garanti".

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