"Sono a dieta, una volta al mese violo la dieta andando a mangiare la pizza con Giorgetti. Non è la prima volta che ci vedevamo, ma ieri sera è venuta fuori la foto. Siamo due ministri di un governo che ha bisogno di coordinarsi continuamente". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, presentando il suo libro 'Un amore chiamato politica" alla libreria Feltrinelli a Roma. "Abbiamo parlato di quanto era buona la pizza...", ha scherzato il ministro. "Oggi gli atteggiamenti di sovranismo stanno perdendo in tutta Europa, e questo sta succedendo anche qui. Dopo la pandemia, il sovranismo è in difficoltà" e "io credo che Matteo Salvini stia trascinando Berlusconi nel polo del finto sovranismo".
L'INTERVISTA
"Con Giuseppe Conte abbiamo vissuto gli ultimi 4 anni, tre governi, due procedure di infrazione Ue, una pandemia, le leggi di bilancio. Credo che sia un legame indissolubile per le esperienze indimenticabili che ci hanno forgiato insieme. All'inizio ero preoccupato perché lui non aveva nessuna esperienza politica, ma poi è stato un premier che ha fronteggiato Salvini in Senato, ha dovuto fronteggiare una pandemia, e la mia preoccupazione si è trasformata in ammirazione".
"Se continuiamo con questo toto-nomi a novembre, a gennaio non avremo più nomi, li avremo bruciati tutti", ha detto riguardo al Colle.
"Gianroberto Casaleggio - ha detto in un altro passaggio - per noi del Movimento è stato come Steve Jobs, che ha lasciato brevetti e idee alle Apple che stanno ancora realizzando". "Beppe Grillo invece è l'anima dei 5 Stelle, è incredibile, è una persona che ha oltre 70 anni ma quando gli parli è il più giovane di tutti. Ha una velocità mentale che lo fa stare davanti a tutti. Di recente il G20 ha indicato il 2050, anzi la metà del secolo, per la neutralità" sulle emissioni. "Grillo sono anni che parla del 2050...", ha aggiunto Di Maio.
"Ho 4 anni davanti da membro del comitato di garanzia del Movimento, vediamo cosa succederà nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Niente e nessuno mi separerà dal Movimento, è come se lo avessi tatuato sulla pelle...".
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