"Noi ci lamentiamo quando leggiamo le storie dei lager del secolo scorso, dei nazisti, di Stalin. 'Come mai è potuto succedere?' Ma sta succedendo anche oggi, nelle spiagge vicine, ponte di schiavitù".
"Scusatemi, ma vorrei dire quello che ho nel cuore: i fili spinati, ma questa è una guerra di odio che vive un Paese, ma finiscono anche in altre parti dove si mettono per non lasciare entrare il rifugiato, quello che viene a chiedere libertà, pane, aiuto, fratellanza, gioia, che sta fuggendo dall'odio si trova davanti a un odio che si chiama filo spinato", prosegue il Papa: "che il Signore risvegli la coscienza di tutti noi davanti a queste cose. Non possiamo tacere e guardare dall'altra parte in questa cultura dell'indifferenza".
"L'odio ha inquinato anche le nostre relazioni tra cristiani. E questo lascia il segno, un segno profondo, che dura a lungo. È un veleno da cui è difficile disintossicarsi. È una mentalità distorta, che invece di farci riconoscere fratelli, ci fa vedere come avversari, come rivali, quando non come oggetto da vendere, o da sfruttare". Lo ha detto papa Francesco durante la preghiera ecumenica con i migranti nella Chiesa di Santa Croce a Nicosia, dopo averne ascoltato quattro testimonianze.
Papa: 'I lager del 20/o secolo? Ci sono anche oggi per i migranti'
Francesco nella Chiesa di Santa Croce a Nicosia: 'L'odio ha inquinato anche le nostre relazioni tra cristiani'