In un palazzo vicino a via Veneto, lontano da telecamere e flash, il premier Mario Draghi incontra il leader della Lega Matteo Salvini, che subito dopo raggiunge negli uffici del M5s alla Camera Enrico Letta e Giuseppe Conte. Sono i due fotogrammi che segnano la svolta, nella quinta giornata di voto sul Quirinale, quella che ha visto l'uscita di scena di Elisabetta Casellati, il Presidente del Senato che il centrodestra avrebbe voluto portare al Colle. E' l'incontro atteso per giorni, dal quale potrebbe uscire il nome del tredicesimo presidente della Repubblica, mentre sfilano sotto i catafalchi nell'Aula di Montecitorio i grandi elettori per il sesto voto. Salvini parla a nome della Lega ma anche di Forza e Italia e Fratelli d'Italia, dopo il vertice del centrodestra che doveva calmare gli animi per la mancata incoronazione della Casellati, con lo strascico di accuse incrociate sui voti mancati.
Letta, a favore di taccuini, dichiara "sono ottimista, non molto ottimista, si è aperto il dialogo su una presidente o un presidente che sia all'altezza di Mattarella". Subito prima l'incontro con Salvini e con Giuseppe Conte, sempre in contatto con Leu ed Iv, nella ritrovata sintonia di questi giorni con Matteo Renzi. "E' una vicenda complicata - ammette Letta - , nessuno di noi è autosufficiente e si sovrappongono i perimetri di diverse maggioranze", quella di governo e quelle che si contrasteranno nel voto del 2023. Tra le opzioni vagliate, sul tavolo ci sono certamente i nomi di Draghi e Mattarella (tuttora indisponibile), forse ancora quello di Casini, Belloni o di qualche figura altra, chiamata a sbloccare la crisi in atto. Di certo avevano molto colpito, nella conferenza stampa del mattino le parole nuove del leader della Lega Salvini sul premier: nessun veto, l'augurio (e non più l'imperativo categorico), che il premier resti a Palazzo Chigi, perchè "se già la maggioranza fatica a fare il presidente della Repubblica, figuriamoci che succederebbe se dovessimo fare anche un governo".
A tirare la volata al premier Draghi c'è invece Luigi Brugnaro, leader di Coraggio Italia: "dopo Casellati c'è solo Draghi" Dopo le accuse incrociate del mattino, con il centrosinistra indignato dalla "forzatura istituzionale" che esponeva la seconda carica ad una cocente sconfitta, il dialogo riprende faticosamente quota e i leader si aggiornano per un nuovo vertice serale, prima della sesta fumata nera e in vista dell'elezione, che nelle speranze di molti arriverà domani. "Senza che nessuno possa dire che è il vincitore", ammonisce Letta.
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