Politica

I venti di guerra spaventano i partiti, differenze sulla Nato

Pd e CI chiedono che la de-escalation parta da Putin

Esercitazioni in Ucraina

Redazione Ansa

La fuga da Kiev dei cittadini dei Paesi occidentali, compresi gli italiani, e l'escalation di parole e truppe al confine tra Russia e Ucraina, spaventa la politica italiana che, sbigottita, per una volta non si divide dopo le mosse del governo italiano. Nessun distinguo dopo che il ministro Luigi Di Maio ha allineato le scelte italiane a quelle degli alleati Nato, anche se nelle dichiarazioni dei vari partiti si osservano delle sfumature, su come far avanzare il dialogo tra le parti.

"La posizione della Farnesina che ha invitato i connazionali al rientro è condivisibile", ha detto Enrico Aimi, capogruppo di Fi in commissione Esteri del Senato, che conclude pessimistico: "tutti i tentativi di mediazione sono purtroppo falliti è doveroso aprire gli occhi al principio di realtà".

Al realismo si richiama anche il leader della Lega, Matteo Salvini: "al mercato italiano vengono destinati circa 30 miliardi di metri cubi di gas russo, attraverso l'Ucraina. Attenuare le tensioni ed evitare un'escalation militare è una questione di sicurezza nazionale per il nostro Paese". Rispetto a Forza Italia, dunque Salvini cita la necessità di "evitare una escalation militare". Un'auspicio condiviso anche dalla presidente di Fdi Giorgia Meloni: "Rinnoviamo il nostro appello a tutte le parti in causa per un'immediata de-escalation capace di placare i venti di guerra. Ora più che mai bisogna lavorare per allentare la tensione - come richiesto anche dal presidente ucraino Zelensky - e arrivare ad un giusto punto di equilibrio tra le esigenze in campo, a partire dall'inviolabilità territoriale dell'Ucraina". Una posizione che Osvaldo Napoli (Coraggio Italia) definisce "terza-forzista" tra Ucraina e Russia. Napoli invita ad piuttosto una adesione alla posizione della Nato che chiede a Putin di fare il primo gesto di de-escalation.


    Anche le dichiarazioni in casa Pd invitano ad aderire alla postura della Nato, con la richiesta a Mosca di una de-escalation. Piero Fassino, presidente della Commissione Esteri della Camera ha esortato a continuare nelle iniziative "per una soluzione politica che garantisca la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina". "E si insista - ha aggiunto Fassino - nel sollecitare Mosca a compiere per prima atti di de-escalation, riducendo la presenza militare ai confini dell'Ucraina". " A questo punto, serve che la Russia si impegni a ridurre il numero di truppe impegnate in esercitazioni ai confini dell'Ucraina. Solo così si può evitare la guerra", ha commentato la responsabile Esteri dei Dem, Lia Quartapelle.

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