Nel primo anno di governo Draghi, non si contano tante settimane tormentate come quella appena conclusa. Ora si tratta di vedere quante crepe resteranno nella maggioranza dopo gli scontri sul Milleproroghe e l'aut aut del premier, che ha chiesto compattezza alla maggioranza per portare in fondo la sua missione. Appello accolto dal leader del Pd Enrico Letta, che plaude alla strigliata di Mario Draghi ai partiti e anzi lo invita a essere "determinato", e dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti che esorta a "non pensare a tornaconti elettorali", con un messaggio che sembra indirizzato anche alla Lega. Di fronte allo stato di agitazione di tutti i gruppi parlamentari, però, ora si annuncia delicato il lavoro per cercare di prevenire nuovi incidenti, almeno sui dossier più importanti.
"Siamo determinati a lavorare perché il governo Draghi completi il suo lavoro senza ambiguità. E' impegno che ci prendiamo. Draghi ha fatto bene: ci sono temi negoziabili da quelli non negoziabili e su questi va bene mettere la fiducia". Così il leader del Pd, Enrico Letta, lasciando il congresso di Azione. "Mario Draghi ha fatto bene" a strigliare i partiti. "Lo invito a essere determinato".
"Serve un governo che decida, una democrazia che aiuti la crescita senza pensare a tornaconti elettorali. Serve un importante impegno di riforme: da vent'anni abbiamo avuto cambi di maggioranze, solo in questa legislatura un campionario incomprensibile per i nostri osservatori esteri. Ma ora al di là delle baruffe quotidiane i richiami che vengono sull'aggiornamento delle istituzioni siano ineludibili, penso ai tre poteri, ma anche al rapporto tra governo e parlamento". Così il ministro per lo Sviluppo economico e vicesegretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, in collegamento con il Congresso di Azione.
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