Politica

Gabrielli attacca: "Gravissima la diffusione del documento, ci saranno provvedimenti"

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: "Basta sospetti infamanti, Non esiste un Grande Fratello in Italia"

Franco Gabrielli

Redazione Ansa

Il sottosegretario e autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli, va all'attacco:  "Non esiste un Grande Fratello, una Spectre in Italia: nessuno vuole investigare sulle opinioni delle persone", ha detto in una conferenza stampa convocata da Palazzo Chigi, in merito al bollettino sulla disinformazione russa desecretato oggi. 

"Si riesumano - ha detto in merito alle accuse di dossieraggio - tempi e circostanze che ci eravamo lasciati alle spalle".  "Il documento è arrivato nelle mani dei giornalisti non perché sceso dal cielo, è stato editato il 3 giugno, le stesse tempistiche fanno pensare che ci sia stata una mano solerte. Il fatto stesso che un documento classificato che doveva rimanere nell'ambito della disponibilità dei relatori è stato diffuso è una cosa gravissima. E nulla rimarrà impunito. Lo dobbiamo al Paese e alla credibilità di un comparto. Dovremo dare adeguate risposte", ha continuato Gabrielli

 

 

 

 "Le opinioni sono rispettate sempre, cosa diversa sono le fake news e la loro orchestrazione che, qualora accertata, potrebbe essere oggetto di un'attività di altro tipo", ha affermato Gabrielli,  sottolineando che "l'unico antidoto alla propaganda è la libera informazione, tutto ciò che è un diverso pensiero è una ricchezza".  

  "Il report - ha spiegato - era a conoscenza dello staff, i 4 bollettini non avevano mai evidenziato particolari significative emergenze che sono state da me rappresentate specificamente al presidente del Consiglio. Il report è stato trasmesso al Copasir. E' stato protocollato il 3 di giugno e il Copasir lo ha ricevuto il 6". 

 

 L'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica  sottolinea il "perdurare di una campagna diffamatoria circa una presunta attività di dossieraggio da parte della comunità di intelligence (in realtà inesistente)". Da qui la decisione di "chiedere al Dis di declassificare il tanto evocato ed equivocato Bollettino sulla disinformazione che avrebbe ispirato il noto articolo apparso sul Corriere della Sera". "Auspico - afferma Gabrielli - che la sua lettura integrale porti alla definitiva cessazione di ogni infamante sospetto sull'attività dell'Intelligence nazionale o su fantomatici indirizzi governativi volti a limitare il diritto di informazione".   

Il Bollettino sulla disinformazione "compendia l'attività di uno specifico tavolo creato nel 2019, coordinato dal Dis" di cui "è dato conto in tutte le relazioni periodiche al Parlamento". Il Bollettino riguarda "un'analisi del fenomeno basata unicamente su fonti aperte e non contiene, considerata la fisiologica diffusione, alcun elemento proveniente da attività di intelligence".

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